Incubo rapimento alla scuola

Uno zingaro al portone della scuola proprio nell’orario di uscita. Cerca una bambina, una bambina che non esiste. Ma i bidelli della scuola elementare «Perasso» di piazza Palermo non gli danno indicazioni, la legge sulla privacy li aiuta a respingere ogni richiesta di informazioni. Ma quello zingaro resta lì, davanti al portone, aspetta, vuole quella bambina. Accanto a lui ci sono i genitori degli altri bimbi che si allarmano, non sono affatto tranquilli, chiedono spiegazioni e tremano all’idea che quell’uomo possa avere un terribile piano in testa. Tanto più che ha chiesto di una bambina che non risulta essere in quella scuola, ha fatto un nome inesistente ma resta in attesa di veder spuntare gli scolaretti e non si allontana.
Un papà alla fine chiama il Giornale, vuole segnalare la cosa. È preoccupatissimo ed è talmente preoccupato che quasi si risente per la risposta più ovvia: l’invito a chiamare le forze dell’ordine, a fare il «112» o il «113». Qualcun altro però deve averci già pensato, perché in piazza Palermo una pattuglia dei carabinieri del nucleo radiomobile arriva.

E i sospetti dei genitori diventano quasi una certezza: lo zingaro infatti appena vede i lampeggianti scappa senza che nessuno riesca a trattenerlo. Il pomeriggio con l’incubo-rapimento finisce senza conseguenze, ma anche con un sospetto in fuga. Che potrebbe riprovarci.

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