Paolo Stefanato
da Milano
Un settore maturo deve cercare ogni mezzo per crescere e creare economie di scala. Gli elettrodomestici sono un caso tipico: i mercati tradizionali sono legati alla sostituzione di apparecchi e lespansione avviene solo sui mercati nuovi, dove i prodotti richiesti sono a valore aggiunto inferiore; le materie prime sono rincarate; la concorrenza sul prezzo, stimolata da una distribuzione organizzata e molto aggressiva, ha eroso i margini. Negli anni si è assistito a una progressiva concentrazione che ha portato alla nascita di pochi, grandi gruppi multinazionali. Una nuova aggregazione è alle porte, dopo lautorizzazione dellAntitrust americana allacquisto di Maytag da parte di Whirlpool; è la nascita del nuovo leader mondiale, perché Whirlpool scavalcherà per dimensioni la svedese Electrolux, che la precedeva in classifica. Ma nelloperazione dOltreoceano si trovano logiche che vanno oltre gli assetti industriali: infatti il timore delle autorità Usa era che Maytag finisse nelle mani della cinese Haier, conglomerato industriale statale, che ha avviato una strategia di crescita sui mercati maturi. Whirlpool si è «sacrificata» allinteresse di bandiera, acquisendo un gruppo specializzato nellalto di gamma.
Proprio lo spirito nazionale è stato invocato, qualche giorno fa, per suggerire unaggregazione tra le uniche due grandi realtà italiane degli elettrodomestici rimaste in mani italiane: Indesit company (famiglia Merloni, 3 miliardi di fatturato) e Candy (famiglia Fumagalli, un miliardo). Le dimensioni e lestensione significano preziose economie di scala. Qualcuno ha anche adombrato lintenzione della famiglia Merloni di cercare dei nuovi partner o, addirittura di cedere le proprie quote.
Ieri Vittorio Merloni ha smentito «con sorpresa»: «Non cè alcuna intenzione di questo tipo» ha detto, anche alla luce del fatto che, se il 2005 è stato un anno difficile «il 2006 sta andando bene per tutti in questo mercato». Anzi, Merloni ha rilanciato ribadendo lintenzione di effettuare nuove acquisizioni, ma lamentando la scarsa offerta di opportunità.
Lamministratore delegato del gruppo, da parte sua, ha specificato a Radiocor che lobiettivo è realizzare acquisizioni o partnership in India o in Cina, comunque «fuori dalla grande Europa» nella quale il gruppo è già consolidato. In Cina il gruppo è già presente da un paio danni con uno stabilimento. «Non c'è ancora una decisione, ma al momento l'impressione è che il mercato indiano offra migliori opportunità», ha detto Milani, anche per «una distribuzione di elettrodomestici di tipo occidentale, quindi più vicina al nostro modo di operare». In Europa invece «con una quota intorno al 14%, non è che possiamo aspettarci di arrivare a posizioni molto più forti».
Per il gruppo di Fabriano il 2006 è cominciato con un trimestre «in linea con le attese», e con limpegno di mantenere il livello dei dividendi nei prossimi anni. Il piano 2006-2008 indica un obiettivo di crescita media annua dell'Ebit del 15-20%, e dei volumi di vendita del 3-4 per cento.
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