Nuova delhi - Una suora cattolica ha accusato la polizia
indiana di aver chiuso gli occhi di fronte al suo stupro da parte di un
gruppo di indiani che aveva fatto irruzione durante una messa.
Nascondendo il volto dietro un velo, la suora ha detto ai giornalisti di
essere stata violentata il 25 agosto scorso quando gli indiani attaccarono i
cristiani nello stato orientale di Orissa. La religiosa ha deciso di non voler
collaborare con la polizia.
"Non voglio essere umiliata dalla polizia" Secondo il suo racconto, dopo essere stata
violentata, il gruppo di circa 50 uomini ha costretto lei e il sacerdote a
sfilare nudi davanti ai poliziotti che non hanno mosso un dito per aiutarla.
Una volta giunta al commissariato di polizia, inoltre, gli agenti avrebbero
tentato di dissuaderla dallo sporgere denuncia. "Sono stata violentata e adesso non voglio essere umiliata dalla polizia
di Orissa", ha detto la suora, invocando un’inchiesta federale.
La polizia di Orissa è stata criticata severamente per aver atteso oltre un
mese prima di iniziare ad indagare sulle violenze perpetrate ai danni della
comunità cristiana nello stato e solo dopo che le violenze erano state
riportate dalla stampa. Finora sono stati fermati 5 uomini in relazione allo
stupro, che non sono ancora stati incriminati.
Massacro di cristiani Le violenze tra indu e cristiani seguite all’assassinio di un leader religioso
indu sono costate la vita a 32 persone, secondo fonti ufficiali indiane.
Secondo la Conferenza episcopale cattolica sono almeno 40 i cristiani
uccisi.
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