da Milano
Dopo la breve pausa delle ultime sedute, Marzotto è tornata ieri a correre in Piazza Affari con scambi intensi, trascinata dalle speculazioni di una riedizione degli scontri tra azionisti sul modello di quanto accaduto questa estate per Zignago. Ipotesi, per altro, giudicata molto improbabile dagli analisti che vedono sul titolo movimenti di puro trading condotti da piccoli investitori online. A fine giornata il titolo è salito del 3,96% a 3,93 euro, dopo aver toccato un rialzo massimo del 7,2%, Il rally, che ha portato il titolo a guadagnare circa il 25% dal rientro dalle feste natalizie, è partito dopo l'annuncio della creazione di un patto di sindacato sul 18% della società tessile tra alcuni membri della famiglia Marzotto-Donà dalle Rose. «A logica la creazione di un patto di sindacato dovrebbe garantire stabilità invece di alimentare ipotesi di scontri tra azionisti, tanto più che gli azionisti che hanno stretto l'accordo sono considerati vicini al primo socio di Marzotto, la Canova Partecipazioni di Antonio Favrin e Dario Segre, che di Marzotto ha il 20%», dice un analista secondo cui la società è ora «poco scalabile». I membri della famiglia estranei al patto sono accreditati intorno all'8% del capitale.
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