Industria italiana col fiato grosso

da Milano

La produzione industriale italiana in ottobre sorprende con un ulteriore ribasso, deludendo gli economisti che si attendevano un rimbalzo rispetto al dato già negativo di settembre, ponendo le basi per un quarto trimestre sottotono. L’indice destagionalizzato diffuso ieri da Istat è sceso dello 0,3% su mese, un risultato in controtendenza rispetto alla mediana delle previsioni che indicava +0,4% congiunturale, con le stime che oscillavano tra un andamento piatto e +0,8%.
L’indice corretto per i giorni lavorativi ha registrato un calo dell’1,5% (a fronte di previsioni per un aumento dello 0,6%), toccando il minimo da aprile 2006. L’istituto statistico ha inoltre rivisto al ribasso il dato di settembre a -1,2% da -1% della lettura precedente. L’Isae, dopo il dato, ha ridotto le proprie stime relative all’ultimo trimestre 2007 sull’attività manifatturiera a -0,1% rispetto al periodo luglio-settembre. La produzione industriale scenderebbe in novembre dello 0,1%, per risalire a dicembre (+1,1%).
«Siamo all’opposto di quello che ci aspettavamo» ha detto Lavinia Santovetti di Lehman Brothers. «Il terzo trimestre non è stato brillante come si pensava, pertanto per il momento ci aspettiamo un rallentamento del Pil allo 0,2% nel quarto trimestre». Su questa indicazione e sul rischio al ribasso per la crescita italiana negli ultimi mesi dell’anno concordano anche altri economisti, tra cui Chiara Corsa di Unicredit Mib. «Ci aspettiamo un’ulteriore debolezza nei prossimi mesi dato che gli indicatori di business confidence mantengono una tendenza ribassista» si legge in una nota. «Inoltre, l’effetto calendario sarà probabilmente sfavorevole in novembre e dicembre».


Guardando le componenti del dato, solo il comparto energetico mostra un andamento positivo (+1,3% su mese, +3,9% su anno), mentre i beni strumentali registrano un calo dell’1% congiunturale e dello 0,5% tendenziale.

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