Dopo tanti «rumors», tutti gelosamente mantenuti (a fatica) dietro le quinte e tutti ufficialmente smentiti ancorché autentici - come saddice a Confindustria Genova che fa del «basso profilo di comunicazione» un dovere sacro -, ieri sera è arrivato l'annuncio formale: il direttore generale Paolo Corradi lascerà a fine anno lincarico che aveva assunto nel luglio del 1998 e conservato - qualcuno sibila: passando indenne - attraverso quattro presidenti, Riccardo Garrone, Stefano Zara, Marco Bisagno e, ora, Giovanni Calvini. È proprio Calvini, che si sussurrava - ma chi? ma quando? - avesse posizioni diverse, se non divergenti rispetto a quelle del «suo» direttore generale, ora fa di tutto per tessere le lodi del dimissionato, pardon: dellalto dirigente che sta per congedarsi: «Anche a nome del Consiglio esecutivo e della Giunta di Confindustria - dichiara Calvini - ringrazio il dottor Corradi per limpegno e laltissima professionalità profusi in questo delicato compito. Corradi continuerà a collaborare con noi anche in futuro».
Il manager, che ha avuto incarichi dirigenziali prima allIlva, quindi alla Spi, diventando anche amministratore delegato del Bic (dove ha dato slancio allincubatore d'imprese), conserverà infatti lincarico di amministratore di Ausind, la società di servizi controllata al 100 per cento da Confindustria. Intanto parte il toto-nuovo direttore. E si sussurra del lanciatissimo Francesco Berti Riboli, attuale vicepresidente. Ovviamente, un altro rumor. Già smentito. Sempre più a fatica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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