Pareva unoccasione perduta, lennesima occasione perduta per la città. E per chi la guardava, per undici mesi e mezzo allanno, la nuova e ampia darsena di fronte al Palasport della Fiera manteneva laspetto triste della desolazione: due o tre barche attraccate ai moli, invece delle due o trecento, megayacht compresi, che ci potevano comodamente stare. Pareva illogico, incomprensibile, visto che la struttura era capace e funzionale, e che nel Mediterraneo giravano e girano tuttora tante imbarcazioni di diportisti nautici in cerca di un approdo. Interpellanze, interrogazioni, proteste, tutto era stato fatto per smuovere le acque e risolvere il problema, con levidente buona volontà delle istituzioni, a partire dallAutorità portuale, cui appartengono le aree del demanio marittimo, dalla Fiera internazionale e dallUcina, lassociazione delle industrie nautiche. Ce ne siamo occupati ampiamente anche su queste pagine, raccogliendo le istanze degli operatori economici e commerciali interessati allo sviluppo della «Marina». Ieri, finalmente, lavvio dello sbocco auspicato: a Palazzo San Giorgio è stata presentata «Marina Fiera SpA», la nuova società in via di costituzione nata dalla consolidata partnership tra Fiera e Ucina, organizzatori del Salone Nautico. Ne hanno spiegato missione e caratteristiche il presidente di Fiera di Genova Paolo Lombardi e lamministratore delegato Roberto Urbani, il presidente di Ucina Anton Francesco Albertoni e il direttore generale Marina Stella, con il contributo di Enrico Ivaldi dellUniversità di Genova in qualità di membro del Comitato scientifico dellOsservatorio nautico nazionale, e di Thierry Voisin, già presidente di MybaThe Worldwide Yachting Association.
In sostanza: «Marina Fiera SpA», partecipata all82 per cento dalla Fiera e al 18 per cento da Ucina, è stata costituita «nella prospettiva di gestire la Nuova Darsena Nautica con obiettivi di sviluppo, infrastrutturazione e promozione garantendone la funzione di indispensabile risorsa per il Salone Nautico Internazionale che costituisce la motivazione primaria della sua realizzazione». Le specifiche finalità della società prevedono inoltre di individuare e realizzare nel resto dellanno lo sviluppo di attività nautiche e diportistiche di alto livello garantendo la compatibilità nel tempo con lo svolgimento del Nautico. Con uno specchio acqueo di 63mila metri quadrati e un piazzale di 12mila 500 metri quadrati, larea, di proprietà dellAutorità portuale, è destinata a diventare - sottolinea in particolare Urbani - un hub per superyacht, e consente di triplicare il numero delle barche esposte in acqua dando visibilità alle grandi imbarcazioni nei giorni del Salone. È pronta dunque a gestire la nuova darsena nautica, Marina Fiera. Ma dovrà vincere - spiega con labituale franchezza e senso pratico il presidente dellAutorità portuale, Luigi Merlo - la gara che Palazzo San Giorgio sta organizzando e che «sarà indetta entro lestate». «Marina Fiera Spa - raccoglie la sfida il presidente della Fiera, Lombardi - è il soggetto più titolato a garantire alla nuova darsena la conferma del successo mondiale del Salone e laffermazione come struttura di riferimento per la nautica deccellenza e di attrazione per forme qualificate di svago e turismo, con un significativo ritorno economico e dimmagine per il capoluogo ligure». Secondo una ricerca dellOsservatorio nautico nazionale, infatti, la struttura, che offre 40 posti barca per maxiyacht e 110 per altre imbarcazioni, sarebbe in grado di creare da un minimo di 35 a un massimo 75 nuovi posti di lavoro e di generare un indotto economico per il territorio di circa 10 milioni di euro allanno. E inoltre: per mille euro investiti in questo settore si mette in moto una produzione di 4.546 euro.
Proprio quello che ci vuole per Genova. Meglio ancora se a tempi brevi.