Linflazione nel 2009 in Italia si è fermata allo 0,8%, mai così bassa negli ultimi 50 anni. Nel 1959 lindice dei prezzi al consumo fu negativo e segnò un -0,4%: lultimo caso di deflazione annua, in coincidenza con lavvio del boom economico. Il dato di ieri indica una forte frenata rispetto al 2008, quando linflazione si attestò al 3,3%, due punti e mezzo sopra il dato attuale. Soddisfatto il governo, critici i consumatori. Divisi i sindacati: per la Cgil la crescita dei salari è uguale a zero, per la Cisl sono comunque aumentati più del carovita. Il rialzo tendenziale dellinflazione - il quinto dopo lazzeramento di luglio - sembra preannunciare possibili ulteriori risalite nel 2010 appena cominciato.
Proprio oggi Eurostat pubblicherà la stima preliminare sulla media dellinflazione a dicembre per tutta leurozona della moneta unica. A novembre la crescita annua dei prezzi era risalita allo 0,5%, quando a luglio aveva segnato un record negativo di meno 0,7%. Gli analisti di Bnp Paribas prevedono ora unaccelerazione, con una crescita su base annua dello 0,9%.
Il dato sullinflazione italiana ai minimi da 50 anni, ha commentato il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, «è una conferma della severità della crisi ma anche del fatto che il potere dacquisto dei cittadini non è stato penalizzato ed è anzi in molti casi aumentato». E il dato tendenziale in salita è «un indice di ripresa dei consumi e delle attività economiche», ha proseguito il ministro, avvertendo che «in questa fase di avvio della ripresa dobbiamo impegnarci a rilanciare la crescita ma anche a tenere sotto controllo i prezzi».
Il Codacons, rilevando la forte contrazione dei consumi del 2009 «anche questa senza precedenti storici», ha sostenuto il Codacons, il tasso di inflazione «avrebbe dovuto essere addirittura negativo». Mentre per Federconsumatori e Adusbef linflazione allo 0,8% «equivale ad unulteriore aggravio di 240 euro annui a famiglia». «Difficilmente - prevede Confcommercio - nei prossimi mesi si potrà tornare su dinamiche analoghe a quelle registrate nei mesi estivi del 2009». Secondo lIsae allinizio del 2010 «la dinamica inflazionistica potrebbe registrare una nuova risalita, anche tenuto conto dei rincari già previsti per alcuni prezzi: gas, canone Rai, autostrade». Per il Cerm «sullo scenario internazionale si ripresentano le premesse di un ritorno allinflazione nel 2010, dopo le politiche espansive in funzione anticrisi adottate dalla fine del 2008».
Anche in relazione a queste, cresce il fabbisogno dello Stato: il disavanzo 2009, come ha informato ieri sera il ministero dellEconomia, si è attestato secondo le prime stime a circa 85.900 milioni, superiore di circa 31.600 milioni rispetto a quello registrato nel 2008, pari a 54.287 milioni. In dicembre si è registrato un avanzo di 2.500 milioni, inferiore di circa 260 milioni rispetto a quello realizzato nel dicembre 2008, pari a 2.761 milioni. «Il fabbisogno complessivo 2009 - si legge nella nota - pur se in via provvisoria, risulta leggermente inferiore allultima stima ufficiale di 88.000 milioni».
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