Influenza aviaria, dopo i casi in Turchia, il Lazio si prepara per ogni evenienza. Alla luce dei nuovi allarmi si riunirà domani il tavolo tecnico, istituito a ottobre dalla giunta regionale, che coinvolge i servizi veterinari regionali e i rappresentati di Asl e Asp per fare il punto sulle misure adottate e su quelle da adottare se la malattia «sbarcasse» da noi.
Già da ottobre la Regione, oltre a istituire un tavolo tecnico per seguire levoluzione del virus dei polli al quale partecipa anche la Prefettura di Roma, ha definito controlli e prescrizioni per gli allevamenti industriali. E dallo scorso autunno lospedale Spallanzani, specializzato in malattie infettive, era stato preallertato per intervenire con una task force e con i suoi laboratori allavanguardia nel caso che il virus H5N1 si trasmettesse anche agli esseri umani.
E dopo le ultime vittime dellaviaria segnalate in Turchia, alle porte dellEuropa, lo Spallanzani è più che mai in allerta, mentre nelle Asl romane sono affollatissimi i corsi di aggiornamento sulla temuta influenza. Erano quattrocento, tra medici, veterinari e tecnici, gli iscritti a quello organizzato ieri pomeriggio dalla Asl Rm H. «Questo corso di formazione - spiega Vittorio Amedeo Cicogna, direttore sanitario dellazienda - è indirizzato anche alle forze dellordine che potenzialmente possono venire a contatto con il problema».
La Asl Rm H, come anche le altre aziende laziali (in contatto giornaliero con il ministero della Salute), da mesi ha intensificato i controlli sugli allevamenti. «Ne controlliamo tanti ogni giorno - prosegue Cicogna - con limpegno di decine di veterinari e di tecnici. Noi controlliamo anche laeroporto di Ciampino: ogni volta che vengono segnalati arrivi di merci a rischio il nostro servizio prevenzione viene attivato».
Ma che cosa accadrebbe nel malaugurato caso di un contagio in Italia? Il direttore sanitario dello Spallanzani, Salvatore Squarcione, invita a non drammatizzare: «Noi siamo sempre pronti al trattamento e alla cura di tutte le malattie infettive. Di fronte alleventualità di unepidemia di aviaria - spiega - il personale sanitario dellistituto ha affrontato un periodo di addestramento sulle tecniche di alto isolamento e sulluso di tutte le apparecchiature e gli strumenti specifici di cui siamo dotati».
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