Dopo la morte del chirurgo napoletano la Società italiana di medicina generale si è rivolta ai medici perché non disertino la campagna vaccinale contro linfluenza A. «Anche se in qualche regione si è registrato un ritardo negli arrivi», ha ammesso il viceministro della Salute Ferruccio Fazio.
Ieri intanto a Palermo è stato ricoverato in gravi condizioni un uomo di 38 anni infettato dal virus. Sta bene invece la piccola ricoverata nel reparto di Terapia Intensiva Neonatale del II Policlinico di Napoli, nata lo scorso lunedì da una trentaduenne di Castellammare di Stabia ora ricoverata in coma farmacologico al Cotugno per sospetta influenza A H1N1.
«Tutti i medici di medicina generale italiani dovrebbero recarsi presso le Asl per sottoporsi alla vaccinazione contro linfluenza A H1N1», sostiene Claudio Cricelli, presidente della Società Italiana di Medicina Generale (Simg), riferendosi alla scarsa attitudine dei medici di famiglia nei confronti della vaccinazione contro la nuova pandemia. «È una misura che ha una duplice valenza - spiega Cricelli - sia di tutela della popolazione, quindi di salute pubblica, sia di esempio nei confronti di tutti i propri assistiti». Il richiamo è ad alzare il tasso di consapevolezza, innanzitutto fra gli operatori sanitari. «La reticenza nei confronti della vaccinazione - conclude Cricelli - deriva da una cultura distorta che scambia la gratuità del vaccino, nei casi previsti in cui è concesso gratuitamente dal Servizio Sanitario Nazionale alle fasce più deboli e agli anziani, con la sua utilità».
E fra le tante preoccupazioni emerge quella economica dei dipendenti pubblici che rischiano un taglio dello stipendio in caso di malattia fino al 10° giorno di assenza. LAnaao Assomed ha per questo inviato al ministro per la Funzione Pubblica, Renato Brunetta, una lettera con la richiesta di sospendere in via eccezionale per alcuni mesi gli effetti della legge 133/2008.
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