In Inghilterra non sali in aereo se hai i sintomi dell’influenza

In Inghilterra non sali in aereo se hai i sintomi dell’influenza

LondraIl primo intervento choc contro la nuova influenza arriva dagli aeroporti inglesi. Gli addetti al check in di British Airways e Virgin Atlantic possono da ora in poi rifiutarsi di far imbarcare i passeggeri che mostrano sintomi simili a quelli della nuova influenza. Le due compagnie aeree hanno confermato ieri al Sunday Times di aver ordinato ai propri dipendenti di rivolgersi a un medico prima di ammettere a bordo passeggeri che potrebbero essere malati.
«Il nostro personale è addestrato a riconoscere i sintomi della nuova influenza o di altre malattie contagiose. Il personale può rivolgersi a un medico e a chi è affetto da nuova influenza non verrà concesso di viaggiare», ha detto un portavoce di British Airways al settimanale domenicale britannico, confermando inoltre di aver già cominciato la procedura: proprio nella giornata di ieri, infatti, alcuni passeggeri sono rimasti a terra perché considerati potenziali portatori del virus.
Chi non viene bloccato in partenza, potrebbe comunque trovarsi in quarantena nel Paese di arrivo: in Thailandia e in Cina, le autorità hanno già installato degli scanner per il controllo della temperatura corporea per identificare i passeggeri che hanno la febbre. Il ministero della Sanità di Londra ha consigliato ieri ai britannici in procinto di partire per le vacanze di evitare i viaggi nel caso in cui accusino sintomi sospetti di nuova influenza e di rimandarli fino a quando i disturbi non siano del tutto scomparsi. L’Inghilterra in questo momento è il Paese più colpito nelle ultime ore. Ma non è andata bene neanche agli inglesi che si trovano all’estero: Il virus ha colpito anche il Royal Ballet britannico nella sua attesissima visita all’Avana.
Da Londra sono arrivati nella serata di ieri da Londra a Malpensa le due classi delle scuole medie di Peschiera Borromeo, in provincia di Milano, che si trovavano in Inghilterra per una vacanza studio e rimaste bloccati nella capitale britannica per il sospetto che abbiano contratto il virus.

«Ora risulta che stiano bene - spiega il sindaco Antonio Falletta che insieme al preside Giuseppe Facciorusso ha seguito tutto dall’Italia coordinando gli scambi di informazione - grazie all’attenzione di Regione Lombardia, comunque, domani mattina tutti questi giovani avranno una visita e analisi di controllo accurate all’ospedale San Raffaele di Milano».

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