Una reazione spropositata, senza ragioni né alibi. Una sparatoria che poteva anche sfociare in una strage. E, alla base di tutto, un rapporto che andrebbe regolamentato per legge: quello tra i clienti dei locali notturni e i buttafuori. Forse, allora, non sarebbe stata sparata linsensata raffica di pallottole, aggravata dai soliti fumi dellalcool che, poco dopo l1.30 della notte tra sabato e domenica, ha seminato il panico al Karma, il privé della discoteca Il borgo del tempo perso, ex Parco delle Rose, in via Fabio Massimo, al Corvetto.
È stato lì che due italiani, che pretendevano di sedersi a uno dei tavoli prenotati nel privé (essendoci una festa, appunto, privata, loro non erano invitati, ndr), dopo essere stati allontanati dalla discoteca da un buttafuori, sono tornati armati di pistola e fucile a pompa e hanno sparato alcuni colpi e ferito, seppur in modo non grave, ben tre persone. Poi, prima di allontanarsi a bordo di una vettura i due balordi hanno sparato un ultimo colpo in aria e, per il momento, hanno fatto perdere le loro tracce.
«Il locale sabato sera era affollatissimo - spiega uno dei buttafuori del Karma -. E il diverbio tra il mio collega e quei due stava per sfociare in una rissa perché loro erano ubriachi e molto, davvero molto molesti. Naturalmente non gli hanno risparmiato insulti per non aver permesso loro di entrare nel privé. Per questo lui e un altro collega hanno provveduto, in maniera piuttosto energica, ad accompagnarli alluscita».
Dopo circa mezzora, allingresso della discoteca, due persone con la faccia coperta parzialmente da sciarpe e cappellini (che altri non erano che i due tizi messi alla porta poco prima) chiedono di poter parlare con «i ragazzi» della sicurezza, in particolare con uno, facendone anche il nome. Un buttafuori, capito che qualcosa non va, spiega che il collega se nè già andato. È un attimo e i due tirano fuori un revolver e un fucile a pompa e sparano una serie di colpi, sei in tutto, seminando il panico e ferendo il buttafuori, un altro addetto della sicurezza e un cliente. Dei tre feriti è proprio lui, laddetto alla sicurezza, il milanese 39enne Roberto G., il più grave: è stato colpito alla gamba destra, ha la tibia distrutta e per questo rischia lamputazione. Gli altri due, Francesco D., 25 anni, napoletano, e Massimiliano L., 40 anni, anche lui milanese, sono stati feriti, ma solo da delle schegge, sempre alle gambe. In queste ore gli investigatori della squadra mobile sono sulle tracce dei due ubriaconi-sparatori.
Ma la notte tra sabato e domenica era ancora lunga. E alle 4.
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