Iniziative Il convegno del 13 ottobre

L’appuntamento è il 13 ottobre: la Fondazione Cab organizza presso l’Auditorium Santa Giulia (in via Piamarta 4, a Brescia), un convegno su «Cultura, ricerca e società: da Giuseppe Beretta all’intervento delle fondazioni». A coordinare i lavori sarà Antonio Porteri dell’Università degli studi di Brescia. Il convegno - come già i precedenti che hanno posto al centro le figure eminenti di Giovanni Folonari (1899-1979) e di Ottorino Villa (1865-1934), esponenti della Banca Credito Agrario Bresciano e dell’imprenditoria locale - illustra la figura di Giuseppe Beretta (1906-1993), dal 1948 nel cda del Credito Agrario Bresciano e vice presidente per diciotto anni dal 1971 al 1989.
Erede, con il fratello Carlo, della dinastia armiera di Gardone Valtrompia, ha consolidato l’azienda sul mercato delle armi sportive, intraprendendo con successo il processo di diversificazione produttiva; con il nipote Ugo ha poi avviato l’internazionalizzazione, portando l’impresa negli Stati Uniti. Tutto questo senza perdere mai di vista le esigenze di sviluppo economico, sociale e culturale, delle comunità locali, a partire da quella valtrumplina, nella quale ancora oggi ha sede il quartier generale.
Giuseppe Beretta ha ricoperto negli anni numerosi incarichi, tra cui la presidenza dell’Associazione industriale bresciana (dal 1954 al 1963) ed è stato membro della giunta di Confindustria e della giunta della Camera di Commercio di Brescia. Particolarmente attento allo sviluppo infrastrutturale lombardo, si è distinto con la Società idrovia Ticino-Mincio nel tentativo, non riuscito, di dotare il Nord Italia di un’importante via d’acqua che mettesse in comunicazione la Svizzera con l’Adriatico. Mecenate sensibile alla cultura, all’arte e alla ricerca, fin dal 1939 ha avuto un ruolo determinante nella gestione del Teatro Grande di Brescia. Nel 1983 ha dato vita alla Fondazione Beretta con lo scopo di promuovere la ricerca sulle patologie oncologiche, finanziando fra l’altro progetti dell’Istituto europeo di Oncologia, dell’Istituto Mario Negri, del Roswell Park Memorial Institute di Buffalo, oltre al reparto di Oncologia medica degli Spedali civili di Brescia.
Gli interessi e l’impegno di Giuseppe Beretta emergono dalla ricerca storica di Sergio Onger e Ivan Paris (Università degli studi di Brescia) che aprirà il convegno. Come nelle precedenti iniziative della Fondazione Cab, l’analisi del passato è finalizzata a stimolare una riflessione sul presente. I cambiamenti della società italiana degli ultimi decenni evidenziano infatti il ruolo strutturale svolto dalle fondazioni nel Paese per la cultura, la ricerca e il welfare, a integrazione dell’intervento dello Stato.
Una riflessione attenta sul ruolo delle Fondazioni sul territorio si impone in particolare nell’attuale difficile quadro economico, rendendo ancora più pressante l’esigenza che i sistemi di governance e gli indirizzi di gestione da esse adottati siano in sintonia con le loro finalità istitutive.
Sull’inquadramento giuridico e normativo delle Fondazioni si soffermano le altre due relazioni della prima parte del convegno, curate dal giurista Daniele Maffeis (Università degli studi di Brescia) e da Bernardino Casadei, segretario generale di Assifero.


La seconda parte del convegno è occupata invece da una tavola rotonda sul ruolo delle fondazioni nella promozione della cultura e della ricerca e a sostegno del welfare: partecipano anche Giovanni Bazoli, presidente di Intesa Sanpaolo e della Fondazione Giorgio Cini Venezia, e Francesco Lechi, consigliere della Fondazione Cab e già della Fondazione Banca San Paolo.

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