Inno in aula Ma il candidato di Fli non avvisa il sindaco

Una celebrazione in tono minore, tanto che il cd dell’Inno di Mameli è stato acquistato solo un’ora prima del consiglio. Ma dopo la Regione, anche in Comune l’Unità d’Italia è riuscita ad accendere ancora un avolta lo scontro politico. E questa volta più della Lega sono finiti nel mirino il sindaco e la giunta. Con l’opposizione partita subito a lanciare accuse a Letizia Moratti, assente ieri quando alle 16.30 è stato intonato il Fratelli d’Italia. Il capogruppo del Pd Piefrancesco Majorino ha parlato subito di «grave offesa alla città» ha chiesto che «la Moratti giustifichi al più presto l’assenza». Peccato che il presidente dell’aula Manfredi Palmeri, candidato sindaco del terzo polo, ha dovuto ammettere al microfono che la decisione di suonare l’Inno assunta in ufficio di presidenza intorno all’una è stata comunicata via mail alle 15 solo ai consiglieri e non a sindaco e assessori. Il capogruppo del Pdl Giulio Gallera e il consigliere Michele Mardegan hanno accusato il presidente finiano di fare «strumentalizzazione elettorale del proprio ruolo, è gravissimo che per avere visibilità nasconda appuntamenti così importanti al sindaco, sarebbe stata in prima fila».

E il sindaco con una nota ha ammesso di aver appreso dell’iniziativa «con stupore solo a celebrazione avvenuta» Il consigliere Pdl Stefano Di Martino, di simpatie monarchiche, ha lanciato tricolori con lo stemma sabaudo e la scritta «W Verdi».

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