Inquinamento, siccità, argini deboli: una cura per salvare il Po dal collasso

Siccità, argini deboli, inquinamento alle stelle. Il Po non gode affatto di buona salute e le sue condizioni peggiorano. Più si abbassa il livello dell’acqua, più crescono le concentrazioni di inquinanti. Un vero collasso per il fiume che con le sue acque rende possibile il 40 per cento della ricchezza italiana, più della metà di tutti gli allevamenti, un terzo dell’agricoltura. A tratteggiare il quadro clinico poco incoraggiante è il ministro per le Politiche agricole, Paolo De Castro. E a farsi portavoce dello stato di sofferenza del Po sono anche gli esperti e le istituzioni lombarde. A cominciare da Davide Boni, in qualità di presidente dell’Aipo, l’agenzia interregionale per il fiume Po: «Sono stanco di gestire ogni anno l’emergenza. Prima la siccità, poi le inondazioni, senza mai fare un passo avanti. Il vero problema del Po è l’eccessiva frammentazione degli enti che hanno competenze sul fiume». Secondo Boni per risolvere realmente i problemi che affliggono il corso d’acqua «bisognerebbe innanzitutto avere un solo ente di riferimento».
Silvio Greco, docente dell’università di Scienze gastronomiche, lancia un appello: «La situazione è preoccupante, bisogna metterci mano a livello nazionale. Per 4 anni, negli ultimi cinque, il livello del fiume è stato al di sotto del livello del mare». Il Governo non si tira indietro e per proteggere il bacino fluviale ha deciso di finanziare il Piano irriguo nazionale con l’ultima Finanziaria: su un miliardo e 30 milioni di euro destinato ai consorzi di bonifica, il 70% sarà destinato all’area padana. Una cifra che si aggira intorno ai 900 milioni e che potrà dare un po’ di respiro.
«L’impegno e l’attenzione di Regione Lombardia verso ogni tipo di intervento o di iniziativa a favore del Po è costante - assicura il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni -. Il nostro lavoro è finalizzato a far sì che il più importante fiume italiano abbia la considerazione che merita anche al di fuori dei confini delle regioni che tocca». Anche il sindaco di Milano, Letizia Moratti, garantisce «il sostegno convinto rispetto a due tematiche: quella dell’importanza di un fiume come il Po nel tessuto della nostra regione, anche in relazione ai problemi per i cambiamenti climatici e quella della sua riscoperta attraverso la valorizzazione delle tradizioni eno-gastronomiche che si inseriscono nelle tematiche di Expo Milano-Italia 2015».

Il vicepresidente del Consiglio, Francesco Rutelli, che parteciperà alla biciclettata organizzata dagli studenti di Scienze della gastronomia lungo il fiume, chiede «l’impegno delle istituzioni pubbliche e dei privati» a tutela del Po.

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