Inquisito il giudice Martellino e la Caf rischia

Gian Piero Scevola

«Nuove audizioni? Non credo, comunque si vedrà alla fine». Così Francesco Saverio Borrelli liquida la possibilità di sentire subito il presidente della Sampdoria, Riccardo Garrone, inquisito a Napoli. Intanto è deflagrato il caso del presidente della Caf, Cesare Martellino, finito nel registro degli indagati dalla Procura di Napoli con l’accusa di abuso d’ufficio. A far scattare il provvedimento la vicenda di 18 mesi fa di due giovani, l’uzbeko Ilias Zeytulaev e l’ucraino Viktor Boudianski, per i quali la Caf accolse l’appello della Juventus. A convalidare i sospetti degli inquirenti alcune intercettazioni telefoniche tra Martellino e l’ex dg bianconero Moggi. Nel mirino anche la sentenza con la quale la Caf mandò il Genoa in C.
La conferma arriva dal procuratore aggiunto di Napoli, Franco Roberti che, sentito dal Csm, ha fatto il quadro dello stato delle indagini e ha lasciato una copiosa documentazione degli atti che riguardano i magistrati: un centinaio di pagine ora allo studio dei componenti della Prima Commissione che dovrà valutare i comportamenti di Cosimo Ferri, Maurizio Laudi e Antonio Rinaudo. E oggi il Csm, su proposta della Quarta Commissione, affronterà la questione degli incarichi sportivi ai magistrati, vietandoli e forse consentendo di farli andare fino alla naturale scadenza, però non oltre il primo gennaio 2007. Al loro posto avvocati e professori di diritto.

Intanto arriva la reazione di Martellino: «Mi meraviglio dei colleghi di Napoli. Parlare di sentenza pilotata ci vuole una faccia... Hanno montato una storia assurda che non sta nè in cielo nè in terra. La Caf? Non so, non ho idea e neanche mi interessa».

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