Laccampamento rom di via di Salone, diecimila metri quadrati fra Collatina e Tiburtina, è il più grande dEuropa. Fra i containers topi grossi come cani, acquitrini e montagne di rifiuti coesistono curiosamente con parabole satellitari, auto nuove di grossa cilindrata, moderni fuoristrada. Cinque etnie diverse allinterno si contendono violentemente la supremazia: croati, montenegrini, serbi, romeni, kosovari. Una babele di lingue, razze. Il Comune stima che il villaggio ospiti 1250 nomadi, ma nessuno sa con precisione quanti ce ne sono dentro veramente. Dalle indagini e dai rapporti di polizia giudiziaria, però, risulta che molti clandestini che sbarcano al seguito degli scafisti a Lampedusa hanno in tasca lindirizzo di via di Salone. Il Comune per realizzare il villaggio attrezzato ha sgomberato le roulottes allinterno, alzato una recinzione. Ma allesterno, fuori, spuntano come funghi nuove baraccopoli. Rom ed immigrati, senza distinzione. Al vicino Polo Tecnologico cè un insediamento, tutta via di Salone è una colonna sterminata di bidonvilles, la Collatina si prepara a vedere di nuovo tornare i rom cacciati due anni fa. Via di Salone ad ogni ora è percorsa a piedi da file interminabili di persone. Tutta la zona è da anni un autentico Bronx metropolitano.
Linsediamento è stato sempre al centro della cronaca nera. Nellaprile 2001 vi furono scoperte da una perlustrazione in elicottero dei vigili trecento carcasse di auto rubate e cannibalizzate. Nel novembre 2001 un blitz di carabinieri stanò dal campo 60 clandestini e quintali di refurtiva preziosa: quadri, vasi cinesi, gioielli, oro. Una carabina e tre fucili a canne mozze completavano il tesoro degli zingari. Pochi giorni prima tre vigili durante unispezione erano stati selvaggiamente assaliti e picchiati. Nello stesso anno le Ferrovie furono costrette a sopprimere la fermata di Salone della linea Roma-Sulmona dopo che la stazione ed i convogli erano stati messi a ferro e fuoco per mesi. Nel febbraio 2002, dopo la morte di un ragazzino per un colpo di pistola, lassessore alla sicurezza Liliana Ferraro promise: Salone sarà smantellata. Il campo contava allora ufficialmente 729 persone, in realtà molti di più. Inutile dire che dellimpegno della Ferraro se ne persero subito le tracce. Ma con le decine di volte che il Campidoglio ha dato fiato alle trombe promettendo lallontanamento degli zingari da qualche posto si potrebbe scrivere un romanzo. Nel marzo 2003, infatti, il dietrofront. Il Comune lanciò il piano di sistemazione: 25 miliardi di vecchie lire per attrezzare 12 villaggi nomadi (strade asfaltate, containers, recinzione, fontanelle, lampioni) e 6 piccole aree sosta temporanea. Salone doveva essere una di queste ultime, 2-300 persone al massimo, invece è diventato un villaggio attrezzato.
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