Insegnanti, più soldi ai più bravi

Meglio insegni, più guadagni. Leit motiv che varca il portone del collegio San Carlo di corso Magenta, per dare «effettiva valorizzazione al “tesoro nascosto” della scuola italiana, ovvero una classe docente motivata e preparata» cioè «socialmente riconosciuta come risorsa».
Esperimento che, attenzione, non coinvolge solo insegnanti e personale ausiliario ma pure genitori e studenti dello storico istituto fondato nel 1869, dove si riconferma l’impegno sulla qualità e la vocazione internazionale. Infatti, al San Carlo sono già state introdotte, ricorda il rettore don Aldo Geranzani, «iniziative d’avanguardia, dai whiteboards al registro on-line e alla school-community». Proposte di una scuola attenta «alle esigenze educative della singola persona, ben sapendo di formare i responsabili del futuro: un futuro che deve essere necessariamente ben radicato nei valori della nostra più autentica tradizione». Quadro dove è dunque determinante la figura del docente: ragione per puntare «al costante miglioramento dell’offerta culturale e educativa rivolta agli studenti» con «una effettiva valorizzazione del “tesoro nascosto” della scuola ovvero una classe docente motivata e preparata» cioè «socialmente riconosciuta come risorsa».


«Valorizzazione» che si traduce pure in un «sistema di incrementi retributivi» oltreché di «valutazione delle competenze scientifiche, didattiche e relazionali» in ogni ordine di grado, dal micronico in lingua inglese alla scuola d’infanzia bilingue e poi alla primaria, secondaria di primo grado con latino curriculare, e, infine, al liceo classico, scientifico e al nuovo liceo economico.

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