Inseguito da Fbi e creditori, si finge morto. Con tanto di funerale

Osama Mohammed al-Atar, americano di origine Giordana, si era specializzato nel chiedere prestiti alle banche. Che poi non pagavano. Inseguito dai creditori si è rivolto a un grasialiano specializzato nell'organizzare finte "morti" di boss ricercati. Ma è stato scoperto

Rio De Janeiro - Un americano di origine giordana, ricercato in patria per una serie di truffe ai danni di varie banche, ha cercato di sparire in Brasile fingendosi morto, con tanto di funerale e certificato dell’obitorio. Nel 2007 Osama Mohammed al-Atari ottiene, presentando un falso contratto di assicurazione sulla vita di 7 milioni di dollari, un prestito da una banca della Virginia di 5 milioni di dollari. A quel punto ci prende gusto, e riesce ad ottenere da altre banche negli Usa altri prestiti per un totale di 18 milioni di dollari. Non fa nulla per nascondere il suo «successo» - e la sua passione per il lusso: investe in tre rosticcerie, compra una Ferrari, una Lamborghini, una Rolls-Royce e una Bentley e si fa costruire una villa a Malibu per tre milioni di dollari. Quando i creditori cominciano a farsi avanti, al-Atari decide che è ora di sparire: scopre che in Brasile, a Rio de Janeiro, c’è un medico dei narcos specializzato in far «morire» le persone con un passato ingombrante. Detto fatto: nonostante sia già ricercato dall’Fbi, sbarca a Rio, e con la complicità del medico e di alcuni dipendenti di un cimitero, fa «morire» al-Atari. Quindi presenta tranquillo il certificato dell’obitorio al consolato americano. Proprio in quei giorni però, la polizia brasiliana scopre che un boss del narcotraffico, Antonio Francisco Bonfim Lopes, detto Nem, è ricorso allo stesso trucco, ma è ancora vivo e vegeto.

Gli americani si insospettiscono, e per l’Fbi è un giochetto scoprire che il certificato è falso. Il medico e i becchini finiscono in galera, ma il truffatore, grazie ai suoi milioni di dollari, per ora è solo latitante e ricercato dall’Interpol.

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