Inseguito, fugge sulla maxi-moto ma sbanda e muore

Un complice dello straniero è riuscito a far perdere le proprie tracce

Si allunga la scia di sangue sulle strade della capitale, teatro, giorno dopo giorno, di incidenti mortali. Al centro della tragedia stavolta il quartiere San Giovanni dove, in via di Porta Latina, è morto lunedì notte intorno all’una, un motociclista brasiliano, Pedro Henrique De Araiyo, di 21 anni. Ma l’ennesima vittima dell’asfalto capitolino era anche un ladro: il giovane, infatti, aveva numerosi precedenti penali ed era stato già espulso dal nostro Paese ma era riuscito a rientravi in maniera clandestina. L’altra notte stava tentando di rubare, con la complicità di un altro balordo, un’automobile parcheggiata in via Paruta. Un piano interrotto dalla prontezza di un cittadino che, con una chiamata al 113, ha segnalato agli agenti quanto stava accadendo, richiedendone l’intervento. Che è scattato in un soffio di secondi, in cui però i poliziotti, dopo aver sorpreso i due furfanti in flagranza di reato, non sono riusciti a fermarli. Accortosi infatti della presenza delle guardie, il centauro in quattro e quattr’otto è balzato a bordo della moto di grossa cilindrata e, girando al massimo la manopola dell’acceleratore, si è allontanato a tutta velocità. E la stessa iniziativa è stata presa anche dall’altro ladro che si è dileguato in sella a uno scooter, fuggendo in direzione opposta. Gli agenti, a bordo di una volante, hanno deciso di concentrarsi sul brasiliano, facendo scattare l’inseguimento, durato però solo qualche minuto.

L’alta velocità è stata fatale per il conducente della Yamaha, che ha iniziato a sbandare, facendogli perdere totalmente il controllo del mezzo per poi farlo schiantare a terra. Quando gli agenti hanno chiamato un’ambulanza del 118, il motociclista era ancora vivo, ma poco dopo l’arrivo all’ospedale San Giovanni il suo cuore ha cessato di battere.

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