Cultura e Spettacoli

INSINNA, MA CHE BELLA SORPRESA

Flavio Insinna, ecco uno che perde nella guerra dell'Auditel ma lo fa con onore. Siccome qualche giudizio televisivo rischia talvolta di assomigliare alle pagelle della partite di calcio, in cui il risultato finale condiziona la valutazione al di là dei meriti o dei demeriti di quanto fatto in campo, proviamo a ribaltare la consuetudine succube degli ascolti e diciamo che, contro una Striscia la notizia che ha iniziato a tamburo battente la nuova stagione, con entusiasmo e voglia di fare, molti altri al posto di Insinna si sarebbero trovati in gravi difficoltà nella conduzione di Affari tuoi (Raiuno, ore 20,35). Anche perchè, negli ultimi anni, il gioco dei pacchi che tanta fortuna ormai lontana aveva arriso a Paolo Bonolis si è trasformato in una prova a rischio più che in un'occasione gratificante, in quanto l'effetto sorpresa si è ormai affievolito, l'alternarsi dei conduttori toglie sempre un po' di identità ai programmi soggetti al turn over, e sulla rete concorrente la corazzata di Antonio Ricci ha ripreso a macinare ascolti riprendendosi la leadership di un tempo. Eppure, se si volesse cercare in questo primo scorcio di stagione la classica «bella sorpresa» alla voce conduttori, il nome di Flavio Insinna spiccherebbe in pole position. D'accordo, qualche incontentabile dirà che romaneggia in talune circostanze, e i suoi «aho!» sembrano ricordare in certi frangenti l'incedere di Bonolis. Ma a parte questo difetto, peraltro molto comune in una televisione ancora troppo romanocentrica a volte più per imitazione che per indole effettiva, il timbro di conduzione di Insinna spicca per senso della misura, simpatia e toni distesi. Si è subito calato nello spirito del gioco scegliendo l'approccio più familiare e meno concitato, il che gli deve essere valso qualche rimbrotto se al telefono, mentre confabula con «l'infame», si è lasciato scappare più di una volta che «Devo ricordarmi di tenere alto il pathos altrimenti mi rimproverano». Ma dietro la volontà di stemperare le esagerazioni enfatiche nel corso della trasmissione c'è in realtà una scelta di buon senso e anche di ecologia televisiva: i decibel risultano abbassati, il gioco torna ad avere quella componente di disimpegnata leggerezza che gli spetta, la stessa presenza in studio dei familiari del concorrente (novità di quest'anno) aiuta a interpretare Affari tuoi come un'occasione di intrattenimento che fa leva sull'immediata empatia creatasi tra conduttore e giocatore più che sugli aspetti nevrotici legati all'incombere della grossa cifra in palio.

Che sia un attore di nome e di fatto ad essersi calato così bene nello spirito del gioco è un altro elemento di piacevole sorpresa, che va a ulteriore merito della versatilità di Insinna.

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