Roma - «Il vero dilettante allo sbaraglio? Stavolta sono io». E se non fosse a denti stretti, la risata che segue quasi convincerebbe. «E va bene, ammetto: sono nervoso, emozionato, agitato. Una sola cosa mi consola. In smoking sembro quasi Sean Connery». Già: perchè la grande novità de La Corrida anno diciannovesimo (da sabato 8 di nuovo su Canale Cinque) è proprio lui. Flavio Insinna. Che dopo otto anni raccoglie il testimone da Gerry Scotti. Come Scotti, dopo dieci, lo raccolse da Corrado.
«E se pensate che proprio Corrado, quando lo seguivo alla radio ne La Corrida, è stato uno dei motivi per cui ho tentato questo mestiere -sospira lui- capirete perchè ci ho messo qualche mese, prima di decidermi a raccoglierne l’eredità».
Cos’è? Faceva il difficile?
«No, no, figuriamoci. Chiedetelo a Marina Donato, vedova di Corrado e anima stessa de La Corrida (la colpevole se mi hanno scelto è lei). Non si trattava di snobismo o di strategia. Mica dovevano convincermi, che era un’occasione d’oro. Lo sapevo. Ma prima dovevo capire che andava affrontata, appunto, nello spirito de La Corrida: con l’incoscienza del dilettante allo sbaraglio. Il primo a provarci, insomma, sarò proprio io».
E che tipo di conduttore sarà? Sornione e cinico come Corrado, o morbido e affettuoso alla Scotti?
«Solidale. Come con i concorrenti di Affari tuoi. Ho troppo rispetto verso i signori che fanno questo programma, per pensare di sfotterli. Perchè sono i concorrenti, a fare La Corrida. Senza di loro, io che cosa condurrei?».
S’è già fatto un’idea dei tipi che incontrerà?
«Contrariamente a quel che si pensa, a La Corrida non vengono i matti del paese. Ma persone normalissime che, magari oppresse dalla rata o dal mutuo da pagare, almeno per una sera vogliono uscire di testa. Ribellarsi. Prendersi una vacanza dalla normalità. E come non ammirarli? Appaiono una volta sola, magari si beccano un sacco di fischi, e alla fine rientrano nell’ombra. Questo si che è coraggio!».
A proprosito di fischi: l’altra grande novità è che quest’anno, oltre ai più bravi, premierete anche quelli che raccoglieranno più pernacchie e scampanate.
«Gli “sbaragliati”, li chiamo io. Cioè quelli che, con un coraggio ammirevole -bisogna ammetterlo- senza batter ciglio si espongono al pubblico ludibrio. In fondo è proprio di loro che il pubblico si ricorda, anche a distanza di anni; mica dei più bravi. Il signore che fa le pernacchie con le ascelle, o quello che suona il flauto col naso. Quelli sono veri “cult”: regolarmente i più cliccati su internet!».
Al suo fianco (oltre a Piero Piuntucci, che prende il posto del maestro Pregadio) un inatteso ritorno: Antonella Elia, già storica valletta di Corrado.
«Questa è stata una mia idea. Ho pensato: ha fatto quattro edizioni, sa tutto, è più folle e strampalata degli stessi concorrenti... Perfetta. E poi basta con le vallette straniere. Facciamo come la Fiat: restituiamo fiducia al prodotto nostrano».
Oltre che alla Corrida per Mediaset, contemporaneamente apparirà anche su Raiuno nella fiction Eroi per caso, con Neri Marcorè e per la regia di Alberto Sironi.
«Dice che rischio il presenzialismo? Qualcuno ha supposto che sia un remake de La Grande Guerra. Non bestemmiamo, per favore. Però credo si tratti lo stesso di un bel prodotto».
E sabato sera, come concorrenti su Raiuno, avrà Fabrizio Frizzi e Max Giusti in
«Recentemente io e Fabrizio ci siamo incontrati a Messa. Al momento dello scambio della pace, gli ho stretto la mano e gli ho bisbigliato: “Ma è l’ultima volta, eh? Da sabato guerra!”».
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