nostro inviato ad Appiano G.
In fondo cè di peggio. Anzi cera di peggio, detto da Ranieri. «Quando sono arrivato....». Ma questa Inter sta rovistando nel peggio. E Ranieri ha cominciato lautodifesa: sa annusare il vento. «Bisogna reagire con sangue freddo», ha consigliato, sapendo di esser lunico a rischiare davvero qualcosa. Per adesso. Oggi il peggio dellInter sta nellattacco: cifre e nomi alla mano. Non segna da un mese, in minuti siamo a 471 di digiuno, pari a 7 ore e 51 minuti. Sbaglia tanti gol, ne incassa nei modi più rocamboleschi (Inter style, direte). Si affanna a mischiare carte e nomi in attacco, ma poi ne esce sempre la cilecca.
Per ora sono cinque le sconfitte di fila, sei le partite consecutive senza segnare. Ultime quattro reti firmate da Milito contro il Palermo, a Milano. Chissà se corsi e ricorsi, unaltra siciliana (il Catania niente male) a Milano. Ma su quella panca cè Montella, luomo che prese il posto del tecnico nerazzurro lanno scorso a Roma. Guarda caso dopo la 26ª giornata di campionato (in realtà erano 25 giocate: mancava un recupero). E stavolta siamo alla ventiseiesima. Corsi e ricorsi da brivido, anche se Moratti non ha voglia di cambiare.
Tante colpe fra difesa e centrocampo, ma è più facile sparare sul pianista. Ovvero a chi (non) fa gol. Imputatevi alzatevi. Ranieri rimanda nella plaza de toros Milito e Pazzini, forse aggiungerà Forlan, fotocopia dellUruguay con Cavani e Suarez davanti. Detta in sintesi: quelli che corrono. E forse faranno gol. Si è messo lanimo in pace con Sneijder. Un problema? Gli è toccato un artificio oratorio per non dire sì. «Non proprio un problema. Forse non è nella sua stagione migliore. Va gestito in un certo modo. Deve giocare libero dietro le due punte per inventare il suo calcio». Finora si è inventato solo come spendere lo stipendio (ben 7 milioni) pagato da Moratti.
Imputati alzatevi, lo ha detto anche Ranieri. Quasi fosse una preghiera. «Ci serve il gol!». Ed ha cercato di spiegare perchè lInter non ci riesce: «1) Poca determinazione. 2) Fortuna e sfortuna. 3) Serenità da ritrovare». Sottolinea: «La squadra manca nella testa, la qualità non è eccelsa, corriamo ma corriamo male: con frenesia». Non è poco, eppoi vai pure a raccontare tutte le occasioni buttate. Senza gol non cè futuro. Solo autogol. Ma che dire? Milito è invecchiato. Ha regalato una primavera trascinando lInter nelle sette vittorie consecutive, ora non trova più chi gli fornisca palloni decenti. Pazzini si è invischiato in un gioco non suo: cerca di aiutare la squadra, ma invece ha bisogno lui di essere aiutato. Senza i cross di Maicon (o chi per lui) è perso. Zarate ha i piedi, non la testa (copyright Ranieri). Forlan è il re della sfortuna: il fisico lha tradito, ora sta cercando la forma. Sneijder è colpevole di lesa Inter: ha pensato solo a se stesso. Forse ora anche i più duri di comprendonio avranno capito che il ruolo conta poco e che il problema è lui: per sè e per lInter.
Dunque, imputatevi discolpatevi. Questa è la sera. Ranieri ripescherà Maicon. Ed ha lasciato a casa Stankovic e Chivu, affiorano i fumi di guerriglia interna. Stankovic si era lamentato per il cambio a Napoli («Sempre gli stessi») e aveva esagerato nello spogliatoio. Ieri Ranieri ha replicato seccato. «Gli stessi? Ma se lui ha giocato così poco». E lo ha mandato in tribuna. Gli stessi, in verità, sono quelli che giocano sempre: il duo Cambiasso-Zanetti. Tira brutta aria: troppo evidente il patentino da raccomandati.
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