Inter più forte dei pali Rinasce anche Milito

MilanoÈ arrivata addirittura la goleada.
Dire che Muriel abbia messo paura forse è troppo, ma per un tempo Cosmi non credeva ai suoi occhi, il Lecce stava giocando alla pari con il quarto portiere Gabrieli, un '89, e la partita sembrava stregata. In vantaggio dopo venti minuti con il colombiano che ha fatto secchi Lucio, Maicon, Samuel, Zanetti e infine Julio Cesar con un tocco da scafato bomber d'area, Cosmi ha visto i pali respingere i tiri di Forlan (23'), Pazzini (26'), Lucio (29') e ancora Forlan (33'), e si guardava in giro più sorpreso che mai. Tanta roba così non gli era mai capitata, avrà pensato che fosse una sorta di risarcimento per l'infortunio capitato nel pomeriggio a Petrachi, il suo terzo portiere. Ogni tanto si girava verso la sua panchina e ci vedeva l'argentino Piatti, il quinto, cose da non credere.
Davanti a tutti quei legni perfino Massimo Moratti si era messo a sorridere. Ma quando finisce il primo tempo il risultato è già in parità perché a tutto c'è un limite e nell'Inter c'è Pazzini che qualcosa deve farsi perdonare. Il centravanti che piace tanto a Moratti ha messo dentro uno di quei palloni che arrivano in area e all'improvviso diventano ruba sua. Ma non è questo il punto, in realtà l'Inter resta una squadra formata da giocatori che continuano a fare le cose che facevano quattro anni fa con quattro anni di più, e gli avversari arrivano sempre prima. Si comportano come quei reduci che si ritrovano alla stessa sede e si continuano a raccontare le solite cose.
A tratti sono quasi devastanti, se poi l'avversario cade nel tranello di giocare al loro ritmo, si scava la fossa da solo. Ma la gente ormai è al limite, lo si intuisce dai fischi che partono subito non appena uno a caso esagera nel riposare.
Per portare avanti il pallone ormai giocano d'esperienza, la corsa e il fiato sono cose d'altri tempi e se non ci fosse stata una superparata di Julio Cesar su Corvia dopo pochi minuti della ripresa, adesso Ranieri sarebbe lì nuovamente con la faccia tirata a respingere i suoi tic. Comunque è andata, quarto successo di fila, con Corvia che ha continuato a regalare brividi, e con Cosmi che gli ha promesso una serie di frustate.
Ora il bicchiere è mezzo pieno, perché questa squadra è in corsa da tutte le parti e se uno ha voglia di esagereare è addirittura in corsa teoricamente per il triplete. Quando ha voglia scende a valle come mamma orsa per cercare cibo e la gente scappa. C'è tanta qualità che le reti del 2-1 di Milito e del 3-1 di Cambiasso passano come eventi naturali.

Ne fa quattro con quattro legni, basta parlare di gente bollita, e poi Maicon, Milito e Zanetti hanno continuato come se non bastassero.
Adesso il problema resta il gruppo davanti, ma c'era bisogno della goleada, c'era bisogno di un ritorno al passato, poi con la primavera magari succede anche dell'altro. Al momento è quasi già troppo.

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