Intercettazioni, le procure si scambiano le carte
8 Agosto 2006 - 00:00Summit a Milano tra i Pm che indagano su Telecom, «Laziogate» e sul suicidio Bove
da Milano
Si sono ritrovati a Palazzo di giustizia per un summit di cinque ore. Cerano i pm milanesi Fabio Napoleone e Francesco Cajani, il pm romano Pietro Saviotti, la torinese Patrizia Caputo e il napoletano Mario Canale. Tutti indagano sulle intercettazioni telefoniche abusive o su filoni collegati. In particolare Napoleone scava sulle intercettazioni abusive di Telecom, Saviotti sul cosiddetto Laziogate, Canale sul suicidio di Adamo Bove, responsabile della security di Tim, la Caputo è uno dei magistrati che si occupa della gestione dei rapporti tecnici e organizzativi con gli operatori telefonici.
«Abbiamo fatto il punto sulla situazione - spiega alla fine del meeting Piero Saviotti -, si tratta di episodi diversi ma che sincastrano». Dunque, nessun problema di competenza territoriale, almeno al momento.
Secondo lagenzia Apcom i magistrati si sono scambiati carte e documenti e hanno discusso i diversi argomenti oggetto di un approfondimento investigativo che si annuncia ancora lungo. Nessuna delle indagini sembra essere in dirittura darrivo. E va anche detto che, almeno finora, non era trapelato che ci fosse uninchiesta aperta dalla Procura di Torino sullacquisizione illegale di tabulati e collegata a quelle di Roma, Milano e Napoli.
In ogni caso il lavoro dei Pm romani e milanesi va avanti da molto tempo; a Napoli lindagine è cominciata soltanto il 21 luglio con il drammatico volo dal cavalcavia della tangenziale del supermanager di Tim. Il reato ipotizzato è listigazione al suicidio. Gli investigatori ipotizzano che Bove sia stato pedinato nei giorni precedenti la morte. E cercano di risalire a un furgone bianco che sarebbe stato visto sotto la casa di Bove.