Internet e il futuro dei giornali Bondi: indispensabili alla cultura

Nell’era di internet, della tv macina tutto, dei collegamenti in tempo reale, che fine faranno i giornali? Non moriranno, resisteranno. È la conclusione a cui sono arrivati i direttori di Panorama, Maurizio Belpietro, di Libero, Vittorio Feltri, e il vicedirettore del Giornale, Michele Brambilla in un dibattito con il ministro delle Attività culturali, Sandro Bondi nell’ambito dell’incontro dedicato al giornalismo e alla società organizzato alla Biblioteca Ambrosiana di piazza San Sepolcro.
«La giornata di chi lavora - sostiene Feltri - è scandita da informazioni via radio, siti on line, telegiornali e trasmissioni in seconda serata. Lo spazio per il quotidiano è sempre meno. Si ha sempre la sensazione di leggervi sopra notizie che già si conoscono». A confermare la stessa linea è anche Belpietro che registra un calo e un andamento sempre più incerto della vendita dei giornali cartacei.
Più ottimista sul futuro della carta stampata è invece Michele Brambilla: «Va bene la televisione - sostiene -, va bene internet, ma l’approfondimento dato dai quotidiani non sarà mai sostituibile». Un valore aggiunto, insomma, quello dei giornali in rotativa che si integra con gli altri mezzi di informazione, ma che non muore.

A dispetto di velocità, notizie flash e aggiornamenti al secondo, le pagine dei quotidiani offrono il commento, la storia, l’opinione. E, soprattutto nelle realtà locali, raccontano ciò che non finirà mai sui siti. Creano l’identità. «Contribuiscono - conclude Bondi - a creare cultura. E una società senza cultura non può andare avanti».

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