Internet si tuffa nel blu profondo

È in corso a Pianosa, nelle acque del Parco nazionale dell’arcipelago toscano, la prima sperimentazione congiunta di reti wireless subacquee con robot sottomarini mobili condotta dal Nurc (Nato undersea research center) della Spezia e dal Centro «E. Piaggio» dell’Università di Pisa, partner del progetto europeo Uan (Underwater acoustic network) che punta alla costruzione di reti wireless subacquee attraverso la trasmissione di dati acustici. Attraverso due linee di ricerca parallele, ma distinte, l’innovativa missione mira a raccogliere dati utili all’implementazione di sistemi per la sorveglianza di siti subacquei ad accesso limitato in ambito civile e militare, quali quelli delle aree marine protette, di interesse archeologico, o infrastrutture industriali, portuali o logistiche in zone costiere. Contemporaneamente, con robot sottomarini chiamati «Folaga», vengono effettuate misurazioni (temperatura, salinità, qualità dell’acqua) per il monitoraggio ambientale dell’area, studiate per essere recepite da centri specializzati, anche in previsioni meteorologiche, o pubblicate direttamente sul web. Tra gli obiettivi della sperimentazione c’è infatti anche quello di aiutare l’Ente Parco nell’opera di protezione dell’ambiente marino. «Comprendere l’ambiente sottomarino e capire i segreti della comunicazione sotto la superficie del mare è essenziale per sviluppare robot mobili e sensori subacquei in grado di lavorare in network in tali condizioni - spiega lo scienziato inglese John Potter, coordinatore dell’esperimento per il Nurc -: lo studio di reti intelligenti e autosufficienti è di grande interesse per i Paesi Nato, in quanto punti di partenza per future tecnologie per la sorveglianza e la protezione di aree marittime sensibili». «I nodi della rete subacquea che abbiamo realizzato - aggiunge il professor Andrea Caiti, coordinatore dell’esperimento per il Centro E. Piaggio - sono costituiti da piccoli robot subacquei autonomi, in grado di trovare e raggiungere i punti in cui la trasmissione e ricezione dati è di volta in volta migliore.

In questo modo vengono ridotti gli effetti di disturbo dovuti all’ambiente marino, in particolare alla variazione di temperatura e salinità, e viene garantita una sufficiente qualità di trasmissione fra i nodi della rete».

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