Alle pendici di Castel Sant'Angelo, a pochi passi dal Vaticano, è partita la 2esima edizione di Atreju, la kermesse politica di Fratelli d'Italia dal titolo 'Sei diventata forte - L'Italia a testa alta'.
Al taglio del nastro nei Giardini di Castel S.Angelo era presente il gotha del partito e del governo: dai ministri Adolfo Urso (Imprese e made in Italy) ed Eugenia Roccella (Famiglia, natalità e pari opportunità) ad Arianna Meloni, responsabile adesioni e segreteria politica di FdI e Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione del partito, oltre al capogruppo di Fratelli d'Italia al Senato Lucio Malan, e al presidente di Gioventù nazionale, il deputato Fabio Roscani. All'ingresso spicca subito il "bullometro", un pannello di dieci metri con i voti alle "parole d'odio della sinistra", espresse da personalità come Maria Elena Boschi, Pier Luigi Odifreddi e Filippo Ceccarelli. La deputata renziana si è beccata un 3 in "originalità" e un 10 in "livore", per la frase "c'è un posto speciale all'inferno per le donne che non aiutano le donne". Sulla lavagna compaiono anche Francesca Albanese per aver detto: "Condanno l'aggressione alla Stampa ma sia un monito", voti 2 e il segretario della Cgil Maurizio Landini per aver definito Giorgia Meloni una "cortigiana".
Tra la gigantesca pista di pattinaggio spuntano vari stand tra cui quelli di Azione universitaria, di Gioventù nazionale e della Comunità incontro. Molte le casette che vendono prodotti tipici locali: dalla porchetta di Ariccia al caciocavallo impiccato e molto altro ancora. Non manca la casetta con babbo natale e gli elfi e quella per la vendita di presepi e gadget natalizi. Infine, vi è un pannello illustrativo sull'egemonia dei valori, in cui si cita persino Antonio Gramsci. In questo pantheon ci sono Guglielmo Marconi che incarna l'egemonia della tecnica, Gabriele D'Annunzio della poesia, Ettore Majorana della scoperta, Simone Veil delle radici, Edith Stein dell'amore, Amedeo Guillet dell'avventura, Pier Paolo Pasolini della tradizione, Nicola Calipari del dovere, Sammy Basso del coraggio e Charlie Kirk delle idee.
Presente all’inaugurazione di Atreju anche il sindaco di Roma Roberto Gualtieri che subito precisato: "Io sono il sindaco di tutte le romane e tutti i romani. Se c'è una festa di partito, è giusto che il sindaco dia il suo benvenuto e i suoi auguri. Questa è anche una grande e bella festa popolare, non si fanno solo politiche di partito. Anche le Feste dell'Unità sono così". E poi ha parlato del mancato dibattito tra il presidente del Consiglio e la segretaria del Pd: "Penso sarebbe stata una bella occasione che i due leader di partito si confrontassero tra di loro. Questa cosa non è avvenuta, non mi sembra particolarmente una responsabilità di Elly Schlein, anzi io su questo la difendo. Però il fatto che non ci sia il confronto che lei ha proposto tra lei e Giorgia Meloni non significa che non ci possano essere livelli di confronto".
"La nomina di Giorgia Meloni a presidente del Consiglio ha fatto bene anche alla sinistra", ha poi detto Anna Paola Concia, attivista femminista dei diritti civili ed ex deputata dem, ospite sul palco per la presentazione del suo libro "Quel che resta del femminismo" e di quello di Barbara Saltamartini "Belle ciao! Come Giorgia Meloni e la destra hanno mandato in tilt il femminismo". L'ascesa della prima premier donna è "assolutamente legata" al fatto che "poi Elly Schlein sia diventata finalmente la prima segretaria del Pd - ha aggiunto Concia -. Conosco il mio ex partito, ci sono stata 30 anni, non era proprio un partito femminista. Quando Meloni è diventata presidente del Consiglio, nel Pd hanno avuto la necessità di contrappore alla sua figura quella di un'altra donna giovane. Ora nel partito scalpitano, Schlein è una tosta, vuole arrivare al suo obiettivo, che guardasse un pò a come fa Meloni, e non lo dico negativamente: Meloni può essere di monito alle donne di sinistra". Per Saltamartini "Meloni si è conquistata sul campo il ruolo che ricopre oggi. A destra - ha aggiunto l'ex deputata di Msi, Pdl e Lega -, a differenza di quello che accade spesso a sinistra, non abbiamo mai vissuto la contrapposizione maschile-femminile: è stato sempre un elemento di complementarietà. A sinistra ci hanno bombardato di convegni, ma se non ci fosse stata Meloni presidente del Consiglio la sinistra avrebbe continuato a cooptare donne nei ruoli di partito ma a lasciarle lì perché erano guidate. A destra le donne hanno dimostrato che non vogliono quote e non si fanno guidare".
Nel corso del pomeriggio, la deputata Grazia Di Maggio e il senatore Etel Sigismondi, conduttori de ‘L'Italia chiamò, la radio dei gruppi parlamentari di FdI, hanno lanciato l’appello “Elly? Chi l'ha vista”, “un modo ironico- fanno sapere da Fratelli d'Italia- per replicare al rifiuto della leader Pd".