Adriano Celentano è il prototipo dell'italiano conforme, come fu descritto nei secoli da Guicciardini a Flaiano. Annusa l'aria e appena sente da che parte va il vento, porta il gonfalone. Ieri in un'omelia sul Corriere, ha simpatizzato per la sinistra ma in modo ecumenico, sia con Bersani sia con Renzi, senza trascurare Vendola. E per pararsi anche l'ultimo lembo delle chiappe, ha fatto un'allusione positiva a Beppe Grillo nuotatore.
Lui va sempre in soccorso dei vincitori, come quando faceva il cattolico berlusconiano di sinistra verde. Inesperto di tutto, Celentano patisce la sindrome italica dell'allenatore della Nazionale e pretende di suggerire a tecnici e politici come salvare l'Italia. I suoi consigli, fessi ma furbi, sono la scoperta dell'Acqua Calda e l'ossequio a tutti i santuari del Politicamente Corretto: la lotta all'omofobia e alla discriminazione delle donne, la difesa dell'ambiente e della ricerca scientifica, il taglio degli stipendi ai parlamentari e delle tasse e insieme la difesa dei poveri contro i ricchi (celentani esclusi), l'assistenza sanitaria, l'Ilva chiusa e gli operai salvi.
Ma dai, non ci avevamo pensato, meno male che Adriano c'è.
Celentano è il testimonial ideale del clima stucchevole intorno alle primarie della sinistra; tanti plaudono felici alla Democrazia Perfetta ma omettono di dirne la ragione principale. Le primarie sono un meraviglioso esempio di civiltà democratica perché la contesa è tutta dentro la sinistra. Non è prevista la destra. Questa sì che è la democrazia ideale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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