Ragazzi andate piano a rottamare i vecchi perché se i vecchi perdono la pazienza per voi sono dolori. Vi tolgono la paghetta, distruggono o lasciano deperire quel che hanno costruito, non vi lasciano in eredità un fico secco. Non parlo dei politici da rottamare, ma dei vecchi ancora in attività. Quell'immenso fiume grigio potrebbe annegarvi. Sono piuttosto risentiti e se l'infiammazione della prostata si estende anche al resto, bruciano tutto. È finita l'epoca in cui voi eravate tanti, gagliardi e forti e loro erano pochi superstiti avviliti e malandati.
Oggi la minoranza siete voi, per ciascuno di voi ci sono tre vecchi, e due vi tengono fermi e uno vi mena pure, magari aiutandosi col bastone o la stampella della flebo. Se sono diventati vecchi vuol dire che hanno superato la selezione della specie, hanno resistito alle intemperie della vita, sono tosti. E poi, rispetto a voi, tra loro ci sono meno anoressici, meno depressi, meno allucinati. Per carità, si deve lasciar spazio ai giovani, imbalsamare i brontosauri, aprire ai meritevoli e alle energie più fresche. Ed è vero che i vecchi di oggi godettero da ragazzi del «largo ai giovani» e ora fingono arteriosclerosi per non ricordarselo.
Ma l'anagrafe non è un merito né una colpa.
Del resto, i vecchi preferiscono vedervi al lavoro perché così vi tengono impegnati e non vi hanno a carico, sul loro stanco groppone. Così mentre voi lavorate, loro scoprono l'iPad, twittano, scaricano musica e filmati, fumano, fanno perfino i provoloni con le donne... Mica fessi, i vecchi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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