La faccia feroce di mamma Tina

Il professor Mario Monti campa sulle spalle di sua madre putativa che si chiama Tina. Su questa mamma anglofona, in verità, campano in molti, non solo in Italia. Tina è, come ricorda la vecchia star della sociologia Zygmunt Bauman, l'acronimo di There is no alternative, non c'è alternativa.

La formula magica Tina permette a molti governanti, tecnici o stregoni, di appellarsi all'Inevitabile e di farsi legittimare dall'Ineluttabile. Ovvero, non è più questione di libertà di scelta, non avete più questa facoltà nelle condizioni di debito con baratro in cui siete: o vi adeguate al Canone e seguite le nostre indicazioni o per voi c'è la morte, la cancellazione, la cacciata. Non ci sono altre vie, altre terapie, altri rimedi alla crisi, dovete passare per forza da me, tutore esclusivo, e dalle forche caudine di mamma mia: o accettate questi euro-diktat o finite all'inferno.

In nome di Tina, questa badessa così truce, così fiscale, sta finendo la democrazia e perdono senso la sovranità, l'autodeterminazione dei popoli, la libertà dei singoli e degli Stati. Il figlio di Tina, il tristo Mario, ha messo in commercio col design e il marchio di sua madre un'Agenda in pelle umana, detta appunto Agenda Monti, che prescrive peggio di un catechismo o di un codice penale quel che ci tocca subire per salvarci.

Il mantra che ci ripete è: Tina, Tina, non avete scampo. Ma la vita è assai più ricca e varia di sua madre e ci sono tante più cose in cielo e in terra che nella sua stramaledetta Agenda. Vadano a farsi friggere, lui, l'agenda e mamma sua.