Interni

I referendum contro le "leggi balorde" e la piazza per Gaza: l'ultimo affondo di Landini

Cessate il fuoco in Palestina e Ucraina e solidarietà ai manifestanti che hanno avuto scontri con la polizia: con queste ragioni la Cgil torna in piazza

I referendum contro le "leggi balorde" e la piazza per Gaza: l'ultimo affondo di Landini

Ascolta ora: ""Il 9 marzo in piazza per il cessate il fuoco": i sindacati preparano un altro sciopero"

"Il 9 marzo in piazza per il cessate il fuoco": i sindacati preparano un altro sciopero

00:00 / 00:00
100 %

Nuovo sciopero indetto dai sindacati per chiedere il cessate il fuoco da parte di Israele contro Gaza. Ad annunciarlo è stata la Cgil. La decisione è arrivata a seguito dell'assemblea generale che si è tenuta questo pomeriggio nel quartier generale di Roma, durate la quale il sindacato si è impegnato "alla mobilitazione in difesa del diritto di manifestazione, di sciopero e della libertà di associazione e nel tenere vivi i rapporti con il mondo dell'associazionismo e della società civile".

Il giorno designato per il nuovo sciopero è il 9 marzo a Roma, per “il cessate il fuoco, impedire il genocidio, garantire assistenza umanitaria alla popolazione di Gaza, liberare gli ostaggi e prigionieri, la fine dell’occupazione, il riconoscimento dello stato di Palestina sulla base delle risoluzioni Onu e l’organizzazione di una conferenza internazionale per pace e giustizia in Medio Oriente”. Il sabato, per altro, la manifestazione del sindacato rischia di confluire in quelle che da ottobre, proprio in quel giorno, si tengono in tutte le città a sostegno della Palestina.

La manifestazione della Cgil di Roma viene dichiarato essere anche a richiesta del cessate il fuoco a Gaza e, in generale contro il riarmo. Nell'ordine del giorno del sindacato si legge anche che la manifestazione avviene per "impedire il genocidio, garantire assistenza umanitaria alla popolazione di Gaza, liberare gli ostaggi e prigionieri, la fine dell'occupazione, il riconoscimento dello stato di Palestina sulla base delle risoluzioni Onu e l'organizzazione di una conferenza internazionale per pace e giustizia in Medio Oriente". Ovviamente, nel calderone c'è finito anche lo specchietto per le allodole legato alle manifestazioni che si sono tenute a Pisa e a Firenze, a fronte delle quali il sindacato di Maurizio Landini "ribadisce che le libertà di manifestazione e di associazione, a partire dal diritto di sciopero, sono diritti costituzionali inviolabili che vanno difesi, manifestando".

Intervenendo poi successivamente all'assemblea nel programma "Di Martedì", Maurizio Landini ha anche annunciato una nuova campagna di raccolta firme "per abrogare una serie di leggi balorde, come il Jobs Act, o quelle sulla precarietà e il sistema degli appalti, che stanno mettendo in discussione il futuro dei giovani". Il lavoro, ha aggiunto il segretario della Cgil, "deve essere dignitoso. Il lavoro povero e precario deve essere abolito e cancellato nel nostro Paese". Sempre belle parole ma poche proposte concrete.

Intanto proseguono le operazioni diplomatiche per raggiungere una tregua, che non sia la solita richiesta ideologica del cessate il fuoco. L'organizzazione paramilitare libanese Hezbollah ha fatto sapere di essere disposto a fermare il lancio di razzi contro il nord di Israele nel caso in cui Hamas dovesse accettare l'accordo con Israele per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza.

"Nel momento in cui Hamas annuncerà l'approvazione della tregua, e nel momento in cui la tregua sarà dichiarata, Hezbollah aderirà alla tregua e interromperà immediatamente le operazioni nel sud, come è successo la volta precedente", si legge nella nota riportata dal Times of Israel.

Commenti