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Quelle toghe molto zelanti mettono Crocetta in croce

Lombardo, che si è candidato in contrapposizione a Cuffaro, non è più mafioso di Crocetta. Se fossi in lui comincerei a preoccuparmi

Quelle toghe molto zelanti mettono Crocetta in croce

Di che natura erano le «infiltrazioni mafiose» che hanno portato allo scioglimento del Consiglio comunale di Salemi? Nessuno me lo ha detto, nessuno me lo ha chiesto. E nessuno è indagato. Un antico esponente democristiano è stato indagato per accuse relative alla Sanità, e c'era prima che io fossi sindaco. La sua stessa esistenza, sul piano ontologico, ha determinato le valutazioni di un prefetto che ora è stato avviato al Dipartimento dei Vigili del fuoco, con grave pericolo per i boschi e le foreste.
Adesso arriva la richiesta di condanna per l'ex presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo, un altro politico di formazione democristiana che ha avuto un potere infinitamente più esteso del piccolo democristiano di Salemi, e che è stato riverito, rispettato e temuto prima di entrare nella macchina infernale della magistratura che gli rimprovera il concorso esterno con la mafia e il voto di scambio. Per far sapere che è arrivato in Sicilia, dopo la lunga stagione romana, chiede 10 anni di condanna per Lombardo lo stesso procuratore capo Giovanni Salvi, uomo notoriamente di sinistra, come lo era Giancarlo Caselli, che pure mostra di vergognarsene. Occorrerà dunque rivedere la storia del governo di Lombardo per verificare le infiltrazioni mafiose nella Regione, tanto più incredibili perché, con furbizia Lombardo aveva infiltrato nella sua giunta alcuni magistrati noti per integrità, storia personale e lotta alla mafia, come Massimo Russo, Giovanni Ilarda e Caterina Chinnici, figlia di un grande magistrato ucciso dalla mafia.
Salvi, che non può non conoscere i rapporti tra Lombardo e i suoi colleghi magistrati, vorrà ritenere responsabili anche loro o potrà ritenerli estranei perché potevano non sapere? O, nella sua logica, concluderà che Lombardo è stato così furbo (per così dire...) da ottenere i voti della mafia per governare con l'antimafia, e prendere decisioni in contrasto con il suo elettorato di riferimento? Io so con assoluta certezza che il pm assessore Russo era convinto non solo della capacità politiche di Lombardo, ma della sua assoluta estraneità alla mafia. Alla luce della richiesta di Salvi, era complice o fesso? E si può immaginare che un magistrato governi con un mafioso senza avere sospetti? Russo ha fatto la riforma della Sanità su cui ha prosperato il voto di scambio. Russo ha combattuto la mafia, e quando l'aveva vicina non l'ha vista?
Ma ci facciano un piacere, Salvi e Russo, e lascino in pace la Sicilia. Lombardo, che si è candidato in contrapposizione a Cuffaro, non è più mafioso di Crocetta. Il quale, naturalmente, si proclama nemico della mafia. Che, come di consueto, non manca di fargli avere voti per ottenere norme a proprio danno. Anche Crocetta ha magistrati nella sua giunta. Se fossi in lui comincerei a preoccuparmi. Salvi chi può.


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