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Aborto, opposizioni contro il governo. Boldrini: "Destra oscurantista"

Le opposizioni, nella giornata internazionale dell’aborto sicuro, attaccano il governo Meloni perché non garantirebbe l'accesso all’interruzione volontaria di gravidanza

Laura Boldrini, deputata del Partito Democratico
Laura Boldrini, deputata del Partito Democratico
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"Lo stato del diritto all’aborto in Italia, anche per quest’anno, si è dimostrato tutt’altro che 'sicuro'”. La denuncia arriva dalle opposizioni che hanno inviato una lettera al ministro della Salute, Orazio Schillaci, per chiedere, proprio nella giornata internazionale dell’aborto sicuro, la pubblicazione della relazione annuale sullo stato di attuazione della legge 194.

“Di anno in anno la Relazione si rivela tuttavia uno strumento insufficiente che descrive un’Italia e un diritto all’aborto distaccati dal reale, non essendo in grado - si legge nella missiva sottoscritta dai Radicali italiani, dal Partito Democratico, Possibile e Sinistra Italiana - di spiegare o motivare il perché di tante testimonianze provenienti da ogni parte del Paese che raccontano un accesso all’aborto caratterizzato da violenza, stigma e ostacoli medici e istituzionali”,

Il refrain della sinistra è sempre il medesimo: il governo impedisce l’accesso all’Ivg (interruzione volontaria di gravidanza). "Dicevano che non avrebbero toccato la 194. E così è stato: al governo Meloni è bastato rafforzare gli ostacoli per accedere all'interruzione volontaria di gravidanza e non dare alcuna informazione sullo stato dell'accesso all'Aborto in Italia", dichiara Annalisa Nalin della segreteria di +Europa. La deputata dem Lia Quartapelle annuncia la sua intenzione di presentare“una interrogazione per capire come mai a un anno dall'adozione delle linee guida dell'OMS il ministero della Salute non le abbia ancora adottate”.

Non poteva mancare l’invettiva di Laura Boldrini contro “la destra oscurantista che “fa del corpo delle donne un campo di battaglia” e mina la “libertà di scelta delle donne”. E ancora: “Penso alla Polonia, ad esempio, dove le donne vengono lasciate morire perché, finché si sente il battito del feto, i medici non intervengono per salvare loro la vita quando questa è in pericolo". Ma, secondo la Boldrini, anche in molte Regioni d’Italia, governate dal centrodestra,“il tasso di accesso all'aborto è bassissimo quando non pressoché pari allo zero”.

A smentire le affermazioni dell’ex presidente della Camera è Maria Rachele Ruiu, membro del direttivo di Pro Vita & Famiglia onlus, secondo cui “non esiste alcuna donna in Italia che sia stata costretta a partorire per impossibilità di abortire, come ha affermato oggi Laura Boldrini, ma sono troppe quelle indotte o costrette ad abortire per mancanza di alternative valide di fronte a difficoltà economiche e sociali”. L’esponente di Pro Vita & Famiglia onlus ritiene che nessuna donna desideri abortire e che abortiscono solo perché pensano di non avere alternative.“Perché non far ascoltare il battito del cuore o mostrare una ecografia?”, si chiede la Ruiu che attacca “coloro i quali dicono che sono richieste violente”, ossia gli stessi che sono disposti ad abbandonarle all'aborto domestico “nonostante più del 50% delle mamme che utilizzano la RU486 riconoscano il figlio quando ormai non possono tornare indietro”.

E ancora: “Se c'è un diritto sabotato oggi in Italia non è certo quello di abortire, ma quello di diventare madri”,

sentenzia la Ruiu che invita il governo “a restituire alle donne e ai loro figli il diritto di non abortire, cioè la piena libertà e sicurezza di poter attraversare le difficoltà senza dover rinunciare a nessuno”.

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