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Abruzzo, Europa e dossieraggio: Salvini a tutto campo sul futuro

Matteo Salvini ha avuto modo di affrontare la recente vittoria alle amministrative in Abruzzo, con un'autocritica in merito al calo dei consensi, comunque determinanti per la vittoria

Abruzzo, Europa e dossieraggio: Salvini a tutto campo sul futuro

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Dopo la vittoria in Abruzzo del centrodestra, Matteo Salvini è tornato in tv per fare il punto della situazione politica e guardare in prospettiva alle prossime elezioni europee. La vittoria del centrodestra in Portogallo, con la grande ascesa del partito di destra Chega, è un forte segnale di cambiamento per l'Europa, che potrebbe tradursi in nuovi equilibri per Bruxelles. Il vicepremier ha le idee molto chiare su quelle che saranno le posizioni della Lega nel prossimo parlamento europeo, e le alleanze di Bruxelles non rispecchieranno necessariamente quelle di Roma.

"Sono alleato di Giorgia in Italia, ma in Ue sull'immigrazione, ad esempio, non hanno mosso le mani per 4 anni e mezzo. Per me dovrebbe essere 'meno Europa e più Italia'", ha detto il leader del Carroccio parlando con Nicola Porro. "La Lega è un partito nazionale, governiamo dal Veneto alla Sicilia, quando io sono entrato nella Lega non c'era lo strapotere della Ue, ora da Bruxelles decidono su agricoltori, tassisti e balneari. La battaglia con l'Europa l'Italia la vince unita, da Zara al sud. L'Europa va radicalmente cambiata, il partito è d'accordo con me", ha spiegato Salvini tracciando la linea per il futuro. "Il nuovo centralismo non è a Roma, ma a Bruxelles: sono loro i veri estremisti. Non posso governare in Europa con chi l'ha disastrata in questi vent'anni", ha proseguito, lanciando un messaggio a vari livelli.

La vittoria in Abruzzo è stata un segnale forte al campo largo di Giuseppe Conte ed Elly Schlein, che aveva già fatto proclami dopo la vittoria, per poco più di 1000 voti, di Alessandra Todde sul candidato del centrodestra, Paolo Truzzu. "Dacchè gli italiani hanno scelto il nuovo governo ci sono state sette elezioni regionali, ne abbiamo vinte sei su sette", ha spiegato il vicepremier. È la riprova, ha proseguito, "che Lega è un partito seguito e scelto da Nord a Sud. Siamo determinanti anche in Abruzzo". Nell'analisi di Salvini non può mancare un passaggio sull'evidente calo di consensi per il suo partito: "Il governo Draghi con Pd e Cinque stelle a me bene non ha fatto. Gli italiani ci hanno punito".

Ma, prosegue, "anche se nel 2019 presi molto di più, abbiamo ricevuto 43mila voti e il nostro governatore ha vinto proprio con uno scarto di questa cifra: per me essere stato determinante per questa vittoria è segno di poter unire il Paese". Oggi, con Giorgia Meloni e Antonio Tajani durante il pranzo a Palazzo Chigi "abbiamo commentato il voto in Abruzzo con soddisfazione, abbiamo parlato della situazione economica, che nel 2024 è più positiva, mentre preoccupano le guerre". E a proposito delle guerra, con Nicola Porro il vicepremier ha avuto modo di commentare anche le parole del Papa: "La bandiera bianca non è mai un bel segnale e la lasciamo a Battiato. Sicuramente però tutti coloro che hanno un minimo di potere al mondo devono lavorare perchè il 2024 sia un anno di pace, dello scoppio fragoroso della pace". Ci sono gli aggrediti e gli aggressori, ha proseguito, "ed è ingiusto mettere Israele, e il suo legittimo governo, sullo stesso piano con i terroristi di Hamas, ma sperare e lavorare perchè tacciano i fucili, tra Russia e Ucraina e tra Israele e Palestina è sacrosanto".

Durante l'intervista c'è stato anche il tempo di affrontare lo spinoso tema del dossieraggio di cui si sta occupando la procura di Perugia. Una questione complicata, che potrebbe scoperchiare più di qualche vaso di Pandora e far emergere un sistema che va avanti da anni e che ha interferito con la politica nazionale. "Come Lega faremo esposti in tutte le procure italiane", ha confermato il vicepremier, sottolineando che "Guardia di Finanza, magistratura e giornalismo di sinistra passavano il tempo a spiare la Lega". Intanto, ha aggiunto, "c'è la Commissione Antimafia, poi se servisse ci sarà anche la Commissione parlamentare". Il caso è di una gravità estrema e il fatto che la maggior parte delle ricerche siano state fatte sulla Lega, dice Salvini, "fa capire che siamo scomodi per un sistema corrotto.

Nel mio ministero gestisco decine di miliardi, qualcuno anziché aiutarmi mi indaga di nascosto".

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