I giornalisti non devono mai "subire alcuna forma di violenza, sia fisica, verbale o intimidatoria, ovunque si trovino" e anzi devono esserne "protetti". Ora pure l'Onu scarica Francesca Albanese che, nonostante il suo ruolo di "relatrice speciale", nei giorni scorsi aveva detto che l'assalto alla redazione de La Stampa doveva essere un "monito" per i giornalisti affinché facciano meglio il loro lavoro.
Lo ha ribadito il portavoce del Segretario Generale delle Nazioni Unite durante una conferenza stampa in cui Mike Wagenheim di i24News_En ha chiesto un commento sulla questione. "Come sapete, i relatori speciali diranno ciò che i relatori speciali hanno da dire", ha detto il portavoce, "Per il Segretario Generale è molto chiaro che i giornalisti non dovrebbero mai subire alcuna forma di violenza, ovunque si trovino, sia essa fisica, verbale o intimidatoria". È chiaro quindi che nemmeno l'Onu difende la posizione della Albanese (e per cui di fatto non si è scusata, né è tornata indietro).
ONU su Francesca Albanese: “I relatori speciali diranno ciò che i relatori speciali hanno da dire. Per il Segretario Generale è molto chiaro che i giornalisti non dovrebbero mai subire alcuna forma di violenza, ovunque si trovino, sia essa fisica, verbale o intimidatoria”.
— UN Watch (@UNWatch) December 3, 2025
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Una frase così grave da far partire anche a sinistra la corsa a prenderne le distanze. In diversi in questi giorni hanno messo in discussione la cittadinanza onoraria concessa in diverse parti d'Italia. E, anzi, Firenze ha deciso di rinviare il voto per la consegna delle chiavi della città.
Ultimo in ordine di tempo a scaricare la Albanese è stato persino Romano Prodi: "Perseverare è diabolico. Albanese persevera, il Comune di Bologna non faccia altrettanto", avrebbe detto Prodi, stando a quanto riferito dal Corriere della Sera.