Allarmi inascoltati Nuovi ordigni al cantiere Tav

Gli allarmi, le promesse di uno Stato che fa lo Stato, le reazioni della società civile: tutto inutile, in Valsusa continua l'impunità. Cinque proiettili di mortaio da 81 millimetri di calibro, risalenti alla seconda guerra mondiale, sono stati trovati in un fosso dalla guardia di finanza nel corso delle perlustrazioni delle zone intorno al cantiere della Torino-Lione, a Chiomonte. Sono stati fatti brillare. Si indaga per verificare che non siano stati nascosti per essere poi utilizzati. Gli ordigni, probabilmente in dotazione ai reparti della Folgore e del battaglione alpino Edolo della Repubblica Sociale Italiana operanti nella zona nel marzo-aprile del 1945, si trovavano lungo la porzione di territorio tra il monte Giusalet e il massiccio dell'Ambin. L'ipotesi che non si trovassero in quel posto da decine di anni deriva dal fatto che sono stati trovati poco distanti l'uno dall'altro, occultati in una scanalatura della montagna e disposti in modo ordinato.

Da mesi ormai si assiste a un'escalationm di minacce e tensione sul cantiere dell'alta velocità Torino-Lione. La scorsa settimana un pacco contenente un hard disk imbottito di esplosivo è stato recapitato a un giornalista del quotidiano «La Stampa», da tempo nel mirino dei violenti.

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