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Altri guai per Gentile: i figli del senatore Ncd collezionano incarichi

Andrea e Lory hanno ottenuto consulenze in Fincalabra, la holding pubblica presieduta dallo stampatore che bloccò il giornale sgradito

Altri guai per Gentile: i figli del senatore Ncd collezionano incarichi

Lo scandalo dell'Ora della Calabria riserva ogni giorno nuovi particolari inquietanti. Il quotidiano, la cui stampa fu bloccata nella notte tra il 18 e il 19 febbraio perché il direttore aveva dato notizia delle indagini che riguardavano Andrea Gentile, figlio del senatore Antonio (costretto alle dimissioni da sottosegretario per la querelle), ha aggiunto nuovi tasselli al mosaico degli intrecci politico-finanziari che si muovono tra Cosenza, Catanzaro e Reggio.

Lo stampatore del giornale, infatti, è Umberto De Rose, presidente di Fincalabra (holding finanziaria controllata al 100% della Regione). Fu proprio lui a sconsigliare la pubblicazione della notizia all'editore Alfredo Citrigno in quella strana notte. Ebbene, i rapporti di De Rose con l'ex sottosegretario (nonché dominus di Ncd nella Regione a fianco del presidente Scopelliti), rivela l'Ora, vanno al di là della semplice simpatia politica.

Anche il giovane Andrea Gentile, avvocato penalista, è legato a De Rose. Che nel 2011 gli fece ottenere da Fincalabra un incarico da 50mila euro per redigere il «modello organizzativo» con relativo «codice etico», uno strumento del quale tutte le società devono ormai dotarsi. Dopo aver ricevuto il mandato a inizio 2011, Gentile jr ha terminato la sua opera alla fine dell'anno ma, scrive il quotidiano, sembra che «il “Modello organizzativo” non sia stato mai applicato». Il codice degli appalti, infatti, vieta affidamenti superiori ai 40mila euro senza gare di evidenza pubblica.

Una situazione molto simile a quella che ha portato Andrea Gentile agli onori delle cronache giudiziarie. L'inchiesta della Procura di Cosenza riguarda, infatti, alcune fatture da 50mila euro incassate da Gentile jr ed emesse dallo studio di Nicola Gaetano, vicino all'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza e «fedelissimo» di Tonino Gentile. In pratica, secondo le ricostruzioni degli inquirenti, su 450mila euro di consulenze «generiche, incoerenti e non motivate» circa 50mila euro sarebbero state «girate» al giovane penalista cosentino figlio del Ras politico locale. Per Gentile e per il collega Alessandro Ventura si ipotizzano i reati di abuso d'ufficio, falso ideologico, truffa ed emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti. Ipotizzata inoltre l'associazione per delinquere. I sospetti maggiori degli inquirenti, però, si stanno concentrando su un «codice etico» redatto da Gentile per una società di Paola collegata a Ventura. In pratica, i due legali si sarebbero scambiati via mail delle copie di modelli utilizzati dalle banche. Si sospetta un copia-incolla. E il «modello organizzativo» dell'Asp cosentina? Fu affidato nel 2012 per 100mila euro al penalista della Luiss, Angelo Carmona, docente di riferimento di Gentile jr all'università romana che per ora non ha ancora terminato.

Insomma, la famiglia del potente leader degli alfaniani cosentini è ben «inserita» in tutti i gangli del potere locale. Ed è proprio questa forza che le avrebbe consentito di esercitare, tramite De Rose, le pressioni per bloccare l'Ora della Calabria il 19 febbraio. Basti pensare che nella Fincalabra Lory Gentile, figlia del senatore, ottenne un incarico da 52mila euro in due anni. Il fratello, invece, ha ottenuto una consulenza dai commissari prefettizi di Amantea (Cosenza) ed è sindaco di Sacal, la società a maggioranza pubblica (68,2%) che gestisce lo scalo di Lamezia. Analogamente, Gentile jr era diventato sindaco della società Dussmann, che aveva lavorato in appalto per l'ospedale di Cosenza. E, infine Regione Lombardia gli ha affidato una consulenza da 18.900 annui più un gettone di presenza da 166 euro. Nel curriculum del 33enne avvocato figura anche un saggio, pubblicato l'anno scorso, su L'illecita captazione di risorse pubbliche.

Anche all'altro ramo della famiglia, quello guidato dal fratello Giuseppe, il potere non è alieno. «Pino» è assessore ai Lavori pubblici nella giunta guidata da Giuseppe Scopelliti.

Mentre la figlia Katya, già funzionaria dell'ospedale di Cosenza, è stata vicesindaco della città.

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