Politica

Altri guai per Perino: accusa di vilipendio

Vita dura per i leader No Tav, tra un presidio al gelo dei cantieri e un salto nelle aule di tribunale. Succede in queste ore ad Alberto Perino. Il capopopolo della rivolta in Val Susa non aveva ancora fatto in tempo ad appuntarsi la «medaglia» della richiesta a suo carico, arrivata la scorsa settimana da parte della Procura di Torino, di una condanna a un mese di carcere per aver occupato un terreno durante una manifestazione. E giovedì si è aggiunta l'accusa di «vilipendio alle forze armate» per una frase che gli è stata attribuita da un quotidiano e che Perino ora nega di aver pronunciato. Nel luglio 2011, nei giorni del presidio alla Maddalena di Chiomonte e degli scontri che ne seguirono, avrebbe detto che in Val Susa erano state mandate «truppe nazifasciste di occupazione». Il riferimento era ai poliziotti e carabinieri che provavano a mantenere l'ordine al cantiere del tunnel geognostico della Tav.

Per la formulazione dell'accusa è arrivata anche l'autorizzazione del ministero della Difesa.

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