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Altro che tagli al fisco Il ministro Giarda: non ridurremo le tasse

Il ministro per i Rapporti col Parlamento: "Dalla spending review non c'è da attendersi nessun tesoretto da destinare a una riduzione delle tassa"

Altro che tagli al fisco Il ministro Giarda: non ridurremo le tasse

A spegnere le speranza di una riduzione della pressione fiscale ci ha pensato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda.

In un'intervista a La Stampa, il componente del governo Monti ha precisato che "dalla spending review non c’è da attendersi nessun tesoretto da destinare a una riduzione delle tasse, ma una razionalizzazione degli apparati dello Stato per non far crescere la spesa, raggiungere l’obiettivo del pareggio di bilancio nel 2013 e mantenerlo negli anni a venire".

Insomma, secondo Giarda, "i risparmi, a oggi, bastano appena a non peggiorare i conti. C’è chi ci sollecita a smontare sanità, istruzione, cultura ma è meglio procedere per passi".

Il ministro ha poi ricordato che il governo "non ha annunciato progetti di riduzioni della spesa" perché "i tagli varati nei passati tre anni, ancora prima dell’intervento sulle pensioni, sono stati molto significativi e dovrebbero esercitare il loro effetto proprio nel 2012 e 2013".

Infatti il ministro ha ricordato come "il totale della spesa pubblica dal 2009 al 2013 si presenta costante; circa 727 miliardi di euro al netto degli interessi, un fatto che non ha precedenti nella storia della Repubblica".

A invitare il governo a ridurre le tasse ci ha pensato anche il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, la quale ha precisato che "il taglio della spesa pubblica che avverrà durante i prossimi anni deve servire anche a diminuire la pressione fiscale".

La Marcegaglia, a margine di un incontro con gli industriali di Rovigo, ha aggiunto: "Io credo che il tema delle tasse in questo Paese sia un tema molto serio. Il taglio della spesa pubblica deve esserci: capisco che una parte serva per l’obbiettivo dell’azzeramento del deficit nel 2013, ma questo Paese deve fare un piano per la riduzione della pressione fiscale, soprattutto su lavoratori e imprese".

Il presidente degli industriali ha ricordato come le tasse pesino per il 45% sul Pil e come la percentuale salga al 60% su chi paga le tasse, arrivando a "uno dei livelli più alti che ci sia in Europa".

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