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Da Amatrice a Ischia, passando per Lollobrigida: tutte le vignette choc di Natangelo

Mario Natangelo cerca in tutti i modi di imitare la satira di Charlie Hebdo, forse per raccogliere le stesse attenzioni mediatiche ma inutilmente

Da Amatrice a Ischia, passando per Lollobrigida: tutte le vignette choc di Natangelo

La vignetta di Mario Natangelo pubblicata su Il Fatto Quotidiano ha suscitato indignazione bipartisan, perché una simile volgarità contro una donna non può essere rubricata sotto l'insegna della satira, che è ben altra cosa. Per colpire il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, si è colpita sua moglie, Arianna Meloni, madre dei loro figli, che non ha alcun incarico pubblico e non ha rilasciato alcuna dichiarazione pubblica. A difendere Natangelo è sceso in campo Vauro ma non c'era da aspettarsi niente di diverso, visto che i due si muovono spesso sulla stessa lunghezza d'onda.

È facile offendere qualcuno trincerandosi dietro lo schermo del diritto di satira come qualcuno, anche se oggettivamente in numero irrilevante, sta cercando di fare in queste ore con Natangelo che, per altro, non è nuovo a simili cadute di stile. La satira e lo humor nero, campi sui quali il vignettista ama giocare, possono essere più impervi di quanto non possa apparire ed è facilissimo, se non si ha la massima dimestichezza dell'argomento, inciampare in vergognose offese, com'è accaduto di recente. Ma non solo. Infatti, chi ha un po' di memoria sulle polemiche legati al mondo delle vignette a sfondo politico non potrà certo dimenticare quell'altro fulgido esempio di clamorosa buca che è stata la vignetta realizzata in supporto di Charlie Hebdo, modello che per altro il nostro cerca di rincorrere ma senza aver lo stesso successo. Addirittura, quando il sindaco della cittadina rasa al suolo dal terremoto del 2016 annunciò di voler sporgere denuncia per tutelare la sua cittadinanza dalla satira violenta dei francesi, che associarono i morti sotto le macerie alle lasagne, lui tradusse quella stessa vignetta in italiano per contestare il sindaco laziale.

Ma senza andare così indietro nel tempo, in occasione della devastante frana di Casamicciola Terme realizzò una vignetta in cui la morte annunciava di essere a Ischia "per i fanghi come sempre". Il sindaco della località ischitana annunciò querela e lui, tra l'offeso e il moralmente superiore, tentò di dare lezioni a un sindaco che stava difendendo l'onore della sua città, dicendo che i soldi era meglio usarli per altro e non per denunciarlo per una vignetta. A questi soggetti piace vivere nell'impunibilità, convinti di poter dire tutto sempre e comunque, senza però considerare che esistono limiti ed esistono sensibilità, e che queste esistono sia a destra che a sinistra, non solo in un senso.

Anche i satiri più arguti dell'antichità sapevano dove fermarsi, a differenza di molti che tentano di imitarli senza padroneggiare il mezzo.

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