Quest'anno il Comune di Milano ha deciso di riconoscere il valore del merito all'Arma dei Carabinieri, premiando il Nucleo Radiomobile con l'Ambrogino d'oro, "un corpo di polizia che ha una storia importante". Così ha dichiarato il sindaco di Milano, Beppe Sala, consegnando la benemerenza e aggiungendo che "si può anche sbagliare nella vita, come tutti noi sbagliamo, però non bisogna dimenticare che alla fine mettersi sul fronte, metterci la faccia vuol dire tanto per la comunità". Nelle ore precedenti però, è montata la polemica per il premio al reparto del Radiomobile dei Carabinieri, coinvolto nell'inseguimento di Ramy Elgaml un anno fa.
L’attivista e artista Cristina Donati Meyer ha affisso un’opera in ricordo di Ramy contro l'assegnazione dell'Ambrogino: si tratta di un poster che raffigura il giovane egiziano morto in conseguenza dell'inseguimento, iniziato nel momento in cui il conducente dello scooter a bordo del quale viaggiava non ha rispettato il posto di blocco. Nell'immagine di Meyer, Ramy fa il segno di vittoria con le dita e il poster è stato collocato sulla serranda di un’edicola nei pressi del Teatro dal Verme, in largo Maria Callas, luogo in cui oggi si è tenuta la cerimonia ufficiale. Meyer, con questa azione simbolica, dice di aver voluto riportare l’attenzione sulla vicenda e contestare il riconoscimento assegnato al reparto dell’Arma. Fa ancora più effetto, però, la presenza del capogruppo dei Verdi al Comune di Milano Tommaso Gorini, che fa parte della commissione, sul palco della cerimonia delle civiche benemerenze una maglietta con il volto di Ramy e la scritta "Ramy vive".

Tuttavia, Gorini ha dichiarato che la sua non è stata una protesta o una contestazione al premio ma, ha detto, "la scelta nasce dal fatto che c'è stata una commemorazione per Ramy al Corvetto, a cui abbiamo partecipato noi consiglieri comunali dei Verdi, ed eravamo gli unici rappresentanti delle istituzioni presenti". Il fratello di Ramy in quella occasione "ci ha regalato questa maglietta e oggi ho deciso di indossarla per continuare a raccontare questa storia e portarla anche agli Ambrogini. Non si tratta di un gesto polemico per l'Ambrogino al nucleo radiomobile, noi non abbiamo strumentalizzato questo premio ma abbiamo solo voluto portare la storia di Ramy qui".
A proposito delle polemiche per l'assegnazione dell'Ambrogino d'oro, il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha voluto esprimere "piena e convinta solidarietà all'Arma dei Carabinieri e al Nucleo Radiomobile di Milano, che da sempre si contraddistingue per il suo impegno nel garantire la sicurezza e proteggere i cittadini". Accusare un intero reparto, ha sottolineato La Russa, "senza che la verità sia stata ancora accertata è un atto incomprensibile e ingiusto, che mina la reputazione di donne e uomini che ogni giorno affrontano seri rischi per difendere la nostra città. La giustizia seguirà il suo corso ma ritengo fondamentale non dimenticare il valore e l'onore di chi lavora con dedizione e coraggio, senza mai arretrare di fronte al pericolo".
Anche la senatrice di Forza Italia e vice presidente del Senato, Licia Ronzulli, è intervenuta sulla questione perché "attaccare l'intero Nucleo Radiomobile dei Carabinieri di Milano, che oggi viene insignito dell'Ambrogino d'Oro, chiedendo che sia negata questa doverosa e giusta onorificenza, è gravissimo. Significa, con un procedimento in corso e la verità tutta ancora da stabilire, fare un'inaccettabile opera di giustizia sommaria".