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Anche la virostar Lopalco pensa che le trivelle causino il terremoto. Alla faccia della scienza

Il famoso epidemiologo, consigliere regionale in Puglia di Articolo Uno, chiede di fermare il decreto energia del Governo Meloni, con una motivazione alquanto discutibile

Anche la virostar Lopalco pensa che le trivelle causino il terremoto. Alla faccia della scienza

Il professor Pierluigi Lopalco, virostar in tv h24 durante la pandemia, scomparso dai radar da quando ha litigato con Michele Emiliano dopo essere stato il suo assessore regionale alla sanità, ora si è messo in testa di fermare le trivelle.

Lo scienziato dopo la rottura con il governatore è uscito dalla sua lista civica, e mantenuto il seggio in consiglio regionale approdando in Articolo Uno, il partitino di Roberto Speranza. E in quanto tale è stato candidato dal Pd alle ultime politiche nel collegio uninominale di Lecce, venendo doppiato, come voti, dal senatore della Lega Roberto Marti.

Ora lo scienziato, dopo aver tenuto i bambini pugliesi in dad più a lungo di tutti gli altri studenti d'Italia, che invece andavano a scuola, oggi pensa di mandare a monte il progetto trivelle, con il il governo intende trovare gas utile al Paese.

“La crisi energetica e la guerra in Ucraina possono e devono rappresentare un’opportunità per creare un nuovo modello di sviluppo più sostenibile e non, come vorrebbe il Governo, per portare avanti una politica che punta a investire in soluzioni retrograde che guardano al passato e mettono a rischio la tutela nostro ambiente e del nostro territorio", ha scritto il consigliere regionae epidemiologo.

E quale sarebbe mai questo rischio? I terremoti!

“Di fronte alla grave crisi climatica in atto e ai potenziali danni ambientali sul piano della sicurezza nelle aree sismiche, tale scelta appare miope e assurda”. Alla faccia della scienza, che ad esempio rispetto al terremoto di due giorni fa nel mare Adriatico ha immediatamente smentito gli allarmi infondati diffusi da Verdi e 5 stelle.

Ma nonostante le smentite lo scienziato ha deciso di cavalcare questa nuova battaglia.

“Auspico che la Puglia - argomenta il professore - che è sempre stata in prima linea nella battaglia contro le ispezioni in mare di idrocarburi e da tempo ha deciso di scommettere sulle fonti rinnovabili a dispetto di quelle fossili per rispondere alle richieste di cittadini, sindaci e associazione, faccia sentire oggi più che mai la propria voce, rilanci le battaglie ambientalistiche sia a livello di mobilitazione di massa che a livello istituzionale per ribadire la ferma contrarietà e difendere i diritti inalienabili delle nostre popolazioni. Non perdiamo questa importante opportunità!”

Lopalco ricorda anche l’ostilità della giunta regionale Pugliese guidata dal Pd che per anni ha impugnato tutti i permessi ministeriali sulle concessioni di prospezione, senza però ricordare che i ricorsi di Emiliano sono stati tutti persi, e che proprio lui e la Regione Puglia chiesero di indire il referendum contro il decreto Sblocca Italia del governo Renzi, ma che quel referendum lo persero clamorosamente non raggiungendo il quorum.

Sul tema delle trivelle – scrive Lopalco – la nostra regione non si è mai piegata e mai si piegherà all’idea che gli interessi delle multinazionali del petrolio possano mettere a rischio e deturpare, per un pugno di barili, anche di scarsa qualità, la nostra più autentica e inestimabile ricchezza: il mare. È una scelta di buon senso”. Anche scienziato esperto di petrolio adesso.

Rispolverano il vecchio slogan: il mare è il nostro petrolio.

Per assurdo bisognerebbe provare per un giorno a staccare ai centri vaccinali l’energia prodotta con il gas .

Forse lo scienziato Lopalco capirebbe.

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