Un anno dopo ancora Italia-Israele a Udine. Il Pd guida la rivolta: "Non si deve giocare"

La sfida a ottobre, Bari ha già rifiutato lo stadio. Contrario il sindaco friulano. Fi stempera i toni: "Lo sport resti sport"

Un anno dopo ancora Italia-Israele a Udine. Il Pd guida la rivolta: "Non si deve giocare"
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Un'Italia-Israele di calcio nello stesso luogo (Udine) e addirittura nella stessa data (14 ottobre) del 2024. E come allora stesse polemiche politiche per la disputa della partita «scomoda». Dieci mesi fa il dibattito si accese quando la giunta del comune friulano decise di ritirare il proprio patrocinio all'evento. Un «gesto simbolico», fu definito, per prendere le distanze da una manifestazione ritenuta «divisiva» dal sindaco De Toni e dalla sua maggioranza di centrosinistra. Poi il passo indietro per le critiche arrivate dal governo e dalla giunta regionale di destra e per l'impegno di Federcalcio e ministero dello Sport di sostenere un'iniziativa in favore della pace. Il risultato fu un Bluenergy Stadium riempito solo a metà e una manifestazione di oltre 2.000 persone nelle ore precedenti al match che protestavano per le vie della città - blindata per l'occasione - contro il genocidio in Palestina.

Nel giorno in cui la Figc ha aperto la vendita dei biglietti per il bis del 2025, torna la bufera politica. A maggio il comune di Bari aveva rifiutato l'organizzazione della sfida, dichiarando «non gradita» la partecipazione di Israele e dei suoi rappresentanti agli eventi sul territorio. Il sindaco di Udine ha ribadito nuovamente la sua opposizione ma non può negare l'impianto della città dato che il Bluenergy Stadium è di proprietà della squadra di calcio. E allora ecco tuonare il deputato e responsabile Sport del Pd Mauro Berruto: «Italia-Israele non dovrebbe proprio essere giocata, serve almeno un gesto simbolico come le magliette rosse di Panatta e Bertolucci nel Cile di Pinochet. Non chiedo di non far scendere in campo la nazionale, ma non possiamo rimanere in silenzio».

«Quella di Berruto è una presa di posizione che alza la tensione. Bisognerebbe invece abbassare i toni, e lo sport in questo aiuta - la replica del responsabile Sport di Forza Italia Federico Bittner -. L'azione di Israele è oltre la misura necessaria, lo diciamo anche noi e siamo assolutamente convinti tutti quanti di questo. Ma dobbiamo metterci d'accordo sul significato che ha lo sport e la partita in sé dovrebbe essere un evento sportivo».

«Rivolgiamo un appello alla Federcalcio perché in quella giornata la nazionale dia

almeno un segnale chiaro e inequivocabile di condanna del massacro e di vicinanza al popolo palestinese», ha detto Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

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