NapoliLo scandalo del saccheggio alla biblioteca dei Girolamini sembra non finire mai. Una nuova ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal giudice delle indagini preliminari a carico di altri 6 indagati.
Quattro degli arrestati si trovavano già in carcere con altre accuse, altri 2, nuovi di «zecca» sono finiti agli arresti. Una informazione di garanzia è stata invece consegnata al senatore del Pdl, Marcello Dell'Utri. Il parlamentare ha subito replicato, ricordando di essere già stato interrogato in Procura. Aggiungendo poi che «si tratta di una bufala, una grande balla, io in questa vicenda non c'entro assolutamente niente».
Gli indagati sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al peculato, alla falsificazione e alla ricettazione di alcune migliaia di libri antichi e di grande valore. L'indagine dei militari ebbe inizio nell'aprile dello scorso anno e fu denominata «Library Lost». Si scopri che dalla Biblioteca erano spariti circa 1500 libri di grande valore. Poco dopo furono bloccati altri 500 volumi di grande pregio che stavano per essere acquistati presso una casa d'asta di Monaco di Baviera, in Germania.
I carabinieri sarebbero arrivati in tempo a bloccare una organizzazione che da tempo si stava dedicando alla spogiazione della prestigiosa Biblioteca.
Duro il commento sull'operato della banda, del procuratore di Napoli, Giovanni Colangelo: «Quest'ultima ordinanza di custodia cautelare delinea in maniera particolare la struttura associativa dei personaggi. Si vede che vi erano dei soggetti che all'interno della biblioteca effettuavano una ricognizione dei libri, individuavano quelli di maggior valore. In questa ordinanza è stata colpita anche una persona che di fatto consentiva la difficile individuazione del libro una volta uscita dalla biblioteca».
I sei arrestati sono Stephane Desalle, 38 anni, Maurizio Bifolco, 65, Luca Cableri, 40, Stefano Cedccantoni 36, Giuseppe Solmi, 56 (tutti in carcere) e Sandro Marsano 39. Gli arresti rappresentano lo sviluppo di una indagine che precedentemente aveva portato ai fermi di Massimo Marino De Caro, direttore della biblioteca dei Girolamini.
A detta degli inquirenti ci sarebbe stata una intesa preventiva tra il direttore della biblioteca dei Girolamini De Caro e il senatore Dell'Utri, quest'ultimo beneficiario di alcuni volumi spariti dagli scaffali. Il senatore avrebbe ricevuto dieci o undici volumi. Ma, L'ex direttore della biblioteca dei Girolamiini, De Caro, in tutti gli interrogatori finora sostenuti, ha sempre riferito agli inquirenti che il senatore Marcello Dell'Utri non fosse a conoscenza della provenienza dei libri antichi a lui donati.
Dell'Utri avrebbe ammesso la circostanza e restituito parte dei libri ricevuti in dono.
All'indagine dei carabinieri hanno collaborato alcuni antiquari.
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