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Il progressismo all'amatriciana del futuro Pd

Cannabis legale, matrimonio egualitario, aborto accessibile e tasse sui grandi patrimoni: nelle mozioni degli aspiranti leader democratici, un mix di ricette lontane dalle priorità del Paese

Il progressismo all'amatriciana del futuro Pd

Cannabis legale, educazione sessuale nelle scuole e matrimonio egualitario. Ma anche tasse sui grandi patrimoni e più medici non obiettori sull'aborto. Le mozioni congressuali depositate dai quattro candidati alla segreteria Pd sono un pot-pourri di progressismo all'amatriciana. Un mix di ingredienti e di attributi che hanno poco di innovativo. A leggere i programmi caricati sul sito del Partito Democratico ci si fa un'idea di come potrebbero essere i dem del futuro: inclusivi, aperti, duali (stop al maschilismo in salsa piddina) e chiaramente ideologici. In definitiva, sempre uguali a se stessi. E se il giudizio vi sembra troppo severo, basterà consultare i proponimenti degli aspiranti leader per cambiare idea.

La mozione di Bonaccini

In linea generale, i quattro candidati alla segreteria hanno tracciato le loro linee programmatiche toccando alcuni temi comuni: l'attenzione all'ambiente e lavoro, la lotta alle disuguaglianze e i diritti. Alla faccia delle novità. Ma Enrico Letta e il suo fallimentare progetto non insistevano proprio su quei punti? Stefano Bonaccini, nello specifico, ha proposto novità come la "convenzione annuale del Pd" o gli "osservatori democratici permanenti" per il rapporto con la società. Cose da addetti ai lavori e non certo priorità per gli italiani. Poi ha lanciato l'idea di una scuola per formare la nuova classe dirigente e un meccanismo di finanziamento pubblico di stampo europeo per i contributi statali.

Sul fronte fiscale, il presidente dell'Emilia Romagna ha auspicato un'unica imposta "realmente progressiva su tutti i redditi" e "una riforma complessiva" che "riduca la tassazione del lavoro, soprattutto se a tempo indeterminato, e aumenti quella sulla rendita e sulla ricchezza". Immancabili poi i riferimenti al "matrimonio egualitario" e alla riforma del sistema adozioni, "superando ogni discriminazione". Porte aperte, dunque, alle adozioni omogenitoriali?

Schlein: diritti Lgbt, cannabis e aborto

Alle istanze Lgbt ha fatto esplicito riferimento Elly Schlein. "Vogliamo che il matrimonio sia un istituto aperto a tutte e tutti, con il pieno riconoscimento dei diritti delle famiglie omogenitoriali", si legge nel suo programma. Tra le proposte anche "l'educazione affettiva e sessuale" nelle scuole e la "regolamentazione legale della cannabis". E poi, tasse sui grandi patrimoni: un evergreen della sinistra. "Chi ha di più deve essere chiamato a contribuire in misura maggiore", ha scritto l'aspirante segretario Pd, schiedendo di affrontare il tema delle grandi ricchezze "in un'ottica redistributiva". Di tasse e cannabis Elly aveva già parlato nei giorni scorsi. Ampio spazio infine ai diritti, a partire da quelli delle donne: "Attuare pienamente la legge 194 ed andare anche oltre, garantendo una percentuale di medici non obiettori in tutte le strutture". Poi, Ru486 "accessibile gratuitamente nei consultori".

Cuperlo e De Micheli, le istanze

Nella propria mozione, Gianni Cuperlo ha chiesto il ritorno del finanziamento pubblico e bocciato (come Schlein) il doppio incarico per il leader ("dirigere il partito non deve essere l’autobus per andare altrove"). Inoltre ha chiesto il superamento del Jobs act. Nel programma di Paola De Micheli si fanno notare i riferimenti al maschilismo nel Pd, con la richiesta di "posizioni più rappresentative duali" e di "un voto di interdizione sulle candidature" per la conferenza delle donne in segreteria.

In coro, i futuri protagonisti del Pd chiedono un partito "aperto", "inclusivo", "di prossimità", che sia anche "paritario" e mai più "verticista". In che senso? Impegnati a dare nuova forma a se stessi, i dem hanno di fatto subordinato le ricette per il Paese al loro processo di auto-salvataggio.

Il che, per un partito sull'orlo del naufragio, non ci sembra un punto di partenza poi così incoraggiante.

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