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Argelati, il Comune investe ma l’emergenza piscine resta

Concorso internazionale: il progetto solo a fine 2026. Pronte la Suzzani e la vasca in via Fatebenesorelle

Argelati, il Comune investe ma l’emergenza piscine resta
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Dopo le roventi polemiche estive sulla serrata dei centri balneari (cinque su otto) e la ricerca a vuoto di un investitore privato, ieri la giunta Sala ha approvato gli indirizzi del percorso che porterà alla riapertura dello storico centro balneare Argelati, off limits dal 2023. Avanti piano. Prima di tornare a tuffarsi nella vasca a due passi dai Navigli passeranno se va bene altri due anni e mezzo. Il Comune ha deciso di lanciare un concorso di progettazione internazionale, che verrà scelto «entro fine 2026», poi tra gare e cantieri si può immaginare che, a seconda della complessità del progetto prescelto passeranno, l'orizzonte più roseo è l'estate 2028. Tant'è, la delibera approvata dalla giunta prevede prima di tutto l'avvio di un percorso partecipativo strutturato con i cittadini, per raccogliere idee per la gestione e l'utilizzo degli spazi. Già il 9 ottobre la giunta aveva individuato come soluzione di massima una riqualificazione dell'impianto incentrata su una «copertura delle vasche con una struttura mobile/apribile», per utilizzare in futuro l'impianto tutto l'anno e non soltanto d'estate. La spesa prevista si aggira intorno ai 28 milioni di euro. Il concorso sarà ospitato sulla piattaforma certificata del Consiglio nazionale degli Architetti, nella prima fase saranno selezionate le prime 5 migliori proposte e nella seconda il vincitore. «Abbiamo trovato le risorse necessarie e impostato un percorso amministrativo complesso che tiene insieme la partecipazione cittadina e la possibilità di coinvolgere i migliori progettisti del settore. Ora andiamo avanti fino a che l'impianto non sarà restituito ai milanesi» afferma l'assessore allo Sport Martina Riva.

Nei mesi scorsi ci sono stati flash mob e proteste contro le piscine chiuse, come si diceva. Il Comune prova a recuperare, anche se resta che la prossima estate non cambierà lo scenario. Lo storico Lido, chiuso dal 2019 e affidato a privati, non aprirà prima della fine del 2026. Per il centro balneare Scarioni il Comune cerca ancora di avviare un progetto di partenariato pubblico-privato ma intanto i cancelli sono chiusi da sette anni. La ristrutturazione del centro sportivo Saini, affidato all'Università Statale, sono partiti a inizio 2025 e dureranno circa due anni. Le buone notizie sono l'approvazione, la scorsa settimana, dell'interesse pubblico alla proposta di riqualificazione e successiva gestione per 40 anni della piscina Cozzi presentata dalla società Rimond, che è pronta a investire 53,4 milioni lasciando la gestione del nuoto a Milanosport. Il privato vuole creare e gestire spazi commerciali e di ristorazione, ambulatori medici, fitness center, centro estetico e spazi espositivi. Verrà lanciata una gara pubblica con prelazione per Rimond che è il proponente. E sarà inaugurata (finalmente) nei primi mesi del 2026 la nuova piscina comunale di via Fatebenesorelle, la prima pubblica del Municipio 1, proprio di fronte alla caserma dei Carabinieri in zona Moscova. Doveva aprire la scorsa estate ma ci sono stati intoppi. Ora i lavori sono quasi finiti, ha garantito Riva. Oltre a una vasca da 25 metri ce ne sarà una dedicata ai più piccoli, una palestra, la zona solarium. La gestione sarà in capo a Milanosport.

E a inizio 2026 riaprirà anche la piscina Suzzani in Bicocca. É prevista entro il 2027 la fine dei lavori del nuovo centro natatorio Cardellino al Lorenteggio, il cuore del progetto è la vasca olimpionica da 50 metri al coperto.

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