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Armi a Israele, Crosetto zittisce Conte: ecco i numeri

Il ministro replica alle accuse di Conte pubblicando alcuni dati sulla vendita di armi a Israele. Lo schema di Crosetto svela le spese milionarie durante i governi a guida 5s

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I numeri del ministro Crosetto contraddicono la propaganda di Giuseppe Conte. A poche ore dallo scontro tra il leader pentastellato e il ministro degli esteri Antonio Tajani sulle forniture d'armi a Israele, il capo della Difesa è intervenuto con una precisazione che ha di fatto smontato le accuse del presidente del Movimento. Quest'ultimo, intervenendo in Aula, aveva infatti contestato l'esecutivo parlando di "atteggiamento codardo" e suscitando così una seccata replica del vicepremier. "I codardi non stanno certamente sui banchi di questo governo", aveva esclamato Tajani.

Armi in Israele, i numeri di Crosetto

Ebbene, Crosetto ha dato seguito a quelle affermazioni pubblicando sui social alcuni dati destinati - stando a quanto si legge - a smentire la versione di Conte. In uno schemino sulla vendita di armi a Israele, il ministro ha riportato che nel 2023 le forniture erano state "sospese dopo il 7 ottobre", mentre "prima erano state approvate 21 licenze per 9,9 miliardi di euro". Sempre nella medesima nota affidata ai social, il capo della Difesa ha poi riportato ulteriori cifre: nel 2019 - ha enumerato Crosetto - 28 milioni stanziati durante il governo Conte 1; nel 2020, 21 milioni ai tempi del Conte 2. E ancora, nel 2021 spesi 12 milioni sulle armi e 9 milioni nel 2022.

"Parla senza conoscere". Il ministro zittisce Conte

"L'ex presidente Conte oggi in aula ha insultato il Governo, rappresentato da Antonio Tajani, urlando 'codardi e vigliacchi' e intimando di sospendere la fornitura di armi ad Israele. Parla senza conoscere. Sarebbe meglio informarsi. Il Governo sta portando aiuti umanitari", ha tuonato Crosetto a commento di quei numeri, replicando così al leader pentastellato. Anche nel pomeriggio odierno il ministro aveva espresso la linea del governo sul tema. "Non esiste differenza tra i civili che soffrono durante le guerre. Il nostro dovere, come abbiamo fatto prima in Ucraina e adesso in Palestina, è quello di aiutare", aveva affermato a margine del disvelamento nella sala Nassirya di palazzo Madama della targa in memoria di tutti i Caduti delle missioni italiane all'estero.

Aiuti umanitari, la posizione del governo

"Lo abbiamo fatto in Siria: siamo stati la prima nazionale occidentale, forse l'unica a portare aiuti alla Siria dopo il terremoto e siamo stati i primi adesso in Palestina, vogliamo implementare. Ci siamo offerti come primo passo e abbiamo detto ad altre nazioni 'venite con noi, aiutateci ad implementare' ad esempio l'ospedale su terra e molte nazioni ci stanno dando aiuto", aveva concluso Crosetto.

Nel proprio intervento, tuttavia, Conte aveva chiesto all'esecutivo di non limitarsi agli aiuti umanitari, invocando un "immediato cessate il fuoco".

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