"Arresi e demotivati". L’astensionismo colpisce Pd e 5stelle

L'ultima rivelazione NotoSondaggi gela il campo largo: l'astensionismo colpisce maggiormente il Partito democratico e il Movimento 5stelle

"Arresi e demotivati". L’astensionismo colpisce Pd e 5stelle
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Il vento della politica è cambiato. Se fino a poco tempo fa l’astensione annientava le ambizioni delle coalizioni di centrodestra, adesso, la situazione si è capovolta. L’astensionismo ora danneggia i partiti di sinistra e grazia la maggioranza di destra. Stesso discorso vale per le elezioni amministrative, da sempre roccaforte politica della galassia rossa. L’ultima tornata elettorale ha dimostrato il contrario e il ballottaggio, questa la grande novità, ha dato ragione alla coalizione guidata da Giorgia Meloni. L’ultima rivelazione di Noto sondaggi, ripresa da La Repubblica, trasforma quanto detto in percentuali precise e dettagliate.

L'identikit degli astenuti

Il primo numero che, a ben vedere, dovrebbe preoccupare l’intero arco parlamentare è uno solo: il numero di coloro che non hanno votato alle recenti elezioni e le conseguenti motivazioni. Il direttore dell’istituto NotoSondaggi, Antonio Noto, prova a riassumere la situazione in una sola frase:Una resa e non una protesta”. Parole azzeccate che fotografano perfettamente il quadro dell’astensionismo. Il 54% di coloro che hanno deciso di non votare alle recenti elezioni comunale definisce la propria scelta come una “resa” mentre, dall’altra parte, il 47% degli astenuti si dichiara demotivato” dalla classe politica locale.

Un mix di scarsa volontà e poca motivazione che ha colpito, in gran parte, le donne e il ceto produttivo italiano. L’identikit di chi non si è recato alle urne, sia nel primo turno del 14 maggio sia nel ballottaggio del 28 maggio, è altrettanto chiaro. Tra gli astenuti, il 24% è impiegato e il 22% è imprenditore o libero professionista. Insomma, il 46% degli astenuti è percettore o generatore di reddito. Tra questi ultimi prevalgono le donne (58%) e coloro che hanno tra i 35 e 54 anni (48%).

L'astensionismo colpisce Pd e M5S

Al contrario, se si analizza qual è stato il comportamento degli astenuti alle recenti amministrative in occasione delle elezioni politiche, il campanello d’allarme dovrebbe suonare dalle parti delle opposizioni. I grandi “arresi” dalla politica sono principalmente ex elettori di sinistra. Da una parte il Partito democratico e dall’altra il Movimento 5stelle. I numeri, in questo caso, valgono più di mille parole. Tra il 43% degli astenuti alle ultime elezioni politiche, il 16% aveva votato M5S ed il 13% il Pd.“Da questi dati – sintetizza il direttore Noto – è chiaro, dunque, come la recente astensione abbia colpito più i partiti di opposizione che di maggioranza”.

Graziati invece i parititi di centrodestra, i grandi vincitori dell’ultima tornata elettorale. In questo caso solo il 6% degli astenuti aveva scelto Fratelli d’Italia e solo il 9% aveva riposto la sua fiducia nella Lega e in Forza Italia. Numeri che, se da una parte galvanizzano l’esecutivo, dall’altra certificano il periodo nero della sinistra.

Nota del sondaggio:

Sondaggio realizzato da Noto Sondaggi per La Repubblica presso un campione casuale nazionale rappresentato dalla popolazione italiana maggiorenne secondo genere,

età, livello di scolarità, area geografica di residenza, dimesione del comune di residenza. Sono state realizzate interviste condotte mediante mixed mode CATI/CAMI/CAWI. Il sondaggio completo è disponibile sul sito www.notosondaggi.it

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