Arriva Babbo Natale Letta: sotto l'albero c'è l'austerity

Ma Letta e Saccomanni dove vedono la ripresa? I numeri raccontano un'altra realtà: crollano i consumi e gli italiani tirano la cinghia

Arriva Babbo Natale Letta: sotto l'albero c'è l'austerity

Una domanda, quantomeno, è lecita: Letta e Saccomanni dove la vedono, la ripresa? Se il ministro dell'Economia va a sbandierare a Bruxelles numeri e grafici che segnano una crescita che non c'è, il presidente del Consiglio affolla i tiggì assicurando che l'Italia è già uscita dal tunnel. Eppure basta dare un rapido sguardo agli studi e ai report sul primo fine settimana di shopping natalizio per capire che il mondo raccontato dal governo è artefatto. Associazioni di categoria, consumatori e commercianti dipingono, infatti, un'altra realtà drammaticamente segnata dalla crisi economica.

In settimana, parlando ad un convegno organizzato dal quotidiano tedesco Suddeutsche Zeitung a Berlino, Letta non ha avuto alcuna remora nel tratteggiare una situazione che non c'è: "L’Italia è fuori dal periodo peggiore della crisi; abbiamo presentato la legge di bilancio e per la prima volta le cifre dicono che l’anno prossimo ci sarà una discesa del debito, il deficit sarà sotto il 3%, unico Paese Ue insieme alla Germania a riuscirci, e che sempre nel 2014 ci sarà la ripresa". Non è stato da meno Saccomanni che, negli stessi giorni, è volato all'Eurogruppo per rassicurare gli aguzzini di Bruxelles. Ebbene, in quell'occasione, il ministro dell'Economia ha assicurato che la ripresa si trova dietro l’angolo e che l’Italia la aggancerà a fine anno o inizio del prossimo: "L'unica cosa che ce lo può impedire è che ci sia incertezza politica permanente". Tra tunnel, angoli, svolte a sinistra e semafori rossi, però, non si capisce più nulla. Per fortuna, al di là, delle chiacchiere del governo, che ha preparato una legge di Stabilità farcita di tasse mascherate, i freddi numeri ci vengono incontro e ci aiutano a tratteggiare la realtà. Anche quest'anno le famiglie italiane, costrette a tagliare le spese durante le prossime festività per far quadrare i bilanci, dovranno passare uun Natale di austerity. Allo stato attuale, spiega il Codacons, "le famiglie italiane prevedono una ulteriore riduzione dei consumi tipici delle festività natalizie", che caleranno in media del 7,5% rispetto al 2012. Nel 2007 "l’effetto Natale"si aggirava intorno ai 18 miliardi di euro, nel 2013 non supererà i 10,3 miliardi di euro. "In sei anni - fa notare il presidente Carlo Rienzi - le famiglie del nostro paese hanno ridotto i consumi legati alle feste del 42,7%, tagliando le spese natalizie per la maxi cifra di 7,7 miliardi di euro".

I numeri del Codacons non devono affatto stupirci. D'altra parte stipendi e tredicesime sono letteralmente divorati da tasse, bollette e rate del mutuo. La mensilità aggiuntiva risente maggiormente risente di questa stangata. "La tredicesima non servirà a rilanciare i consumi - denunciano Adusbef e Federconsumatori - né ad alleviare le preoccupazioni di famiglie sempre più impoverite da rincari speculativi che si profilano in tutti i settori, con la sciagurata tassa sui poveri denominata Iva al 22%".

Secondo A dicembre gli italiani dovranno, infatti, aprire i portafogli per pagare bollette e utenze domestiche (8,1 miliardi), Rc auto (5,9 mliardi), rate del mutuo per l’abitazione (4,9 miliardi), bolli per auto e moto (4,1 miliardi), canone Rai (2 miliardi) e Imu sulle seconde case (1,8 miliardi). Altro che ripresa, insomma, sotto l'albero Babbo Natale Letta ci porta solo recessione e austerity.

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